Strage di Adria, la CNA: «Tragedia inaccettabile». Ma ci sono incentivi per chi investe in sicurezza

La strage di Adria, con la morte di quattro lavoratori uccisi da una nube tossica, accende i riflettori sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

«Una tragedia immane – commenta Giuliano Rosolen, direttore della CNA provinciale di Treviso – che ci sconvolge e ci addolora profondamente. Sono morti assurde che possono essere evitate perché oggi le normative e le procedure sulla sicurezza ci sono e sono a tutela delle aziende e dei lavoratori. Le aziende devono capire che la spesa per la sicurezza non è un costo ma un investimento per rendere competitive le loro imprese. Salvaguardare le professionalità e i lavoratori è infatti strategico, oltre che per una questione umana e morale, per la competitività della impresa stessa. Oltretutto ci sono incentivi importanti per chi investe seriamente in sicurezza».

Va detto che, grazie anche ad una normativa serrata e all’offerta di formazione obbligatoria, la sensibilità delle imprese verso la sicurezza come tema strategico per la competitività aziendale è aumentata. Tanto che gli infortuni nei luoghi di lavoro sono diminuiti (del 22,5% in Veneto negli ultimi 5 anni, con una punta proprio nella Marca Trevigiana del 27,6%). Anche i morti sono in netto calo, ma pur sempre troppi. Nel 2012 in Veneto sono stati 81, scesi a 53 nel 2013.

L’immane tragedia di Adria ricorda tuttavia che c’è ancora molto lavoro da fare.

La CNA ha tradotto il “Piano sicurezza PMI” (dgr 1013/2013) in una serie di corsi per il settore meccanico, per la cantieristica e per le PMI in genere. I corsi sono una delle strade preferenziali per la riduzione fino al 30% della tariffa Inail. Chi investe in sicurezza viene insomma premiato, un incentivo importante di cui approfittare.

«In questi anni abbiamo lavorato molto come associazione di categoria per informare e formare i nostri associati, e anche tante ditte esterne, sulla sicurezza obbligatoria, affiancando le imprese in un percorso di miglioramento continuo – spiega l’arch. Caterina Terrazzani, responsabile del Servizio Ambiente e Sicurezza della CNA provinciale di Treviso -. La mia impressione è che si stia formando una solida cultura della sicurezza nelle nostre aziende, nonostante la crisi economica renda spesso faticoso l’investimento. D’altro canto, il calo di commesse per molte imprese, spinge i datori di lavoro a cogliere l’occasione per mettersi in formazione e mettere in formazione i propri dipendenti. Ed è strategico, in molti casi, anche per poter lavorare all’estero, acquisendo commesse e partecipando appalti».

CNA Formazione, l’ente di formazione della CNA provinciale di Treviso, nel 2012 e 2013 ha messo in formazione solo sulla sicurezza 1.500 persone, per un totale di 1.504 ore di formazione erogate e 112 corsi organizzati.


 

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