Ci ha lasciato Renato Donazzon, fondatore del confidi "Canova". Il cordoglio della CNA

Renato DonazzonQuella di Renato è stata una vita spesa costantemente al servizio della sua comunità e dell’interesse generale: Renato è stato, oltre che un dirigente, un amico della CNA e lo rimarrà per sempre».

Così Giuliano Rosolen, direttore provinciale dell’Associazione, esprime il dolore dell’Associazione per la scomparsa dell’onorevole Renato Donazzon, 74 anni, spentosi sabato 18 ottobre, dopo una lunga malattia. Donazzon della CNA provinciale fu segretario dal 1980 al 1983; a lui si deve la nascita della cooperativa artigiana di garanzia “Canova” per l’accesso al credito.

Donazzon nasce nel 1940 a Mansuè in una famiglia di mezzadri. Diviene operaio nella Fabbrica per eccellenza di quegli anni, la Zoppas di Conegliano, dove fu protagonista delle lotte operaie come membro della commissione interna di fabbrica per la Fiom-Cgil, prima, poi come segretario della Camera del Lavoro di Conegliano.

Ad appena 30 anni, nel 1970, è eletto consigliere regionale nelle fila del Pci, poi confermato nel 1975.

La parentesi nella CNA, ad occuparsi di una realtà artigiana figlia del mondo operaio che conosceva bene, e poi l’impegno in Parlamento con l’elezione a deputato nel 1983 e la rielezione nel 1987.

Il servizio nelle massime istituzioni repubblicane non lo allontana però dal territorio dove continua a prestare la sua intelligenza nei consigli comunali di Conegliano e San Vendemiano.

Profondo conoscitore della mezzadria, Donazzan riteneva che nella figura del “metalmezzadro”, che coniugava l’autonomia del contadino con le conoscenze tecniche dell’operaio, andasse ricercata l’origine dello sviluppo artigianale e industriale che ha caratterizzato il nostro territorio negli anni Settanta ed Ottanta.

«Era un figlio del popolo – operaio di origini contadine – un uomo molto capace, intelligente e sensibile, una persona che riusciva a entrare nell’animo delle persone. Renato lascia un grande vuoto, oggi persone disponibili come lui se ne vedono sempre meno. Io ho fatto per 20 anni il consigliere comunale a San Fior e lui non faceva mai mancare il suo sostegno a chi lavorava sul territorio, partecipando a riunioni e iniziative» lo ricorda Primo Tomasella, segretario della CNA di Vittorio Veneto, che a Donazzon era legato da un amicizia trentennale.

«Se ne è andato un carissimo amico e un prestigioso dirigente, uno degli ultimi della “vecchia guardia” – dice Giuliano Chies, funzionario della CNA di Treviso -. L’ho conosciuto quando ero un giovanissimo militante del Pci ed è stato per me un maestro di vita, una delle mie grandi figure di riferimento. Sul piano politico, era uno che ha sempre mantenuto un rapporto saldo con la realtà, con i piedi ben piantati a terra. Le sue analisi sulla situazione politica ed economica erano impeccabili, di una lucidità grande, aveva la capacità di entrare nel merito delle cose. Ricordo anche che aveva una forte curiosità per i fatti della cultura».

Renato Donazzon era anche un appassionato studioso di storia economica e del lavoro, tanto da pubblicare tre libri, che rappresentano un pezzo di storia locale, raccontati da un protagonista che ha vissuto  un pezzo importante della nostra storia e che ha avuto la possibilità di interpretarla da osservatori istituzionali importanti.

Nel 2000 ha pubblicato Racconti. Gli anni del cambiamento, incentrato sulle problematiche del lavoro negli anni Sessanta, le profonde trasformazioni sociali, il superamento della mezzadria, l’urbanizzazione e lo sviluppo edilizio, la crescita del terziario e, soprattutto, il grandioso sviluppo industriale. I nuovi bisogni e aspettative, la forte domanda di libertà e di rispetto per la dignità personale che emergono con il lavoro nella grande fabbrica di cucine di Conegliano, la Zoppas.

Nel 2004 è uscito il suo saggio Grandi speranze. Grandi delusioni. Trasformazioni e conflitti sociali nel cuore del Nordest negl’anni Settanta sui grandi mutamenti e i grandi conflitti sociali e del lavoro che hanno interessato Conegliano e la Sinistra Piave nel periodo, a partire da un fatto di grande importanza quale è stato l’assorbimento della Zoppas da parte della Zanussi di Pordenone e il ruolo esercitato da istituzioni, sindacato, mondo cattolico e forze politiche nella complessa vicenda.

Particolarmente legato alla figura di Albino Luciani, che conobbe da patriarca di Venezia mentre era in Consiglio regionale, nel 2009 ha dato alle stampe un libro sulla figura di Giovanni Paolo I, Albino Luciani. Il Papa degli umili, evidenziando il tratto distintivo del percorso umano religioso spirituale del papa bellunese, caratterizzato dalla diretta presenza nei luoghi di lavoro, dalla fabbriche alla campagne con occhio sempre attento agli umili, sullo sfondo di un Nordest e di un intero Paese in profonda trasformazione.

«Ho avuto la fortuna di conoscerlo attraverso i suoi libri e poi personalmente – ricorda Rudy Bortoluzzi, responsabile CNA Formazione -. Avevamo in comune l’interesse per la storia locale. Non potevo che confrontarmi con lui quando ho scritto La rivoluzione industriale di Susegana (De Bastiani Editore, 2011) e lui mi ha onorato firmando la prefazione al volume. Le sere passate a casa sua a discutere e sentirlo raccontare le vicende del suo impegno civile sono state per me un dono grande. Recentemente si era concentrato sulla realizzazione di un libro sulla figura umana e politica di Daniele Antiga,  rappresentante sindacale di fabbrica di rilievo nella Sinistra Piave, assessore e consigliere comunale a Susegana negli anni Ottanta e Novanta, suo grande amico, scomparso tragicamente nel 2010».

Tra le tante iniziative di Renato Donazzon, si ricorda l’impegno per sostenere il CRO di Aviano.

Le esequie in forma civile si terranno mercoledì 22 ottobre alle 11 in piazza Cima a Conegliano. La camera ardente sarà allestita in municipio a partire dalle 9. Alla cerimonia sarà presente l’on. Piero Fassino.


 

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