Autotrasportatori in agitazione per il taglio delle deduzioni forfettarie Rosolen (CNA): «Gravissimo precedente la retroattività»

Nei prossimi giorni l’Agenzia delle Entrate scioglierà la riserva sul nuovo importo delle deduzioni forfettarie riconosciute agli autotrasportatori di cose in conto terzi per il 2014.

È stato così sventato il taglio del 70% delle somme come originariamente previsto dalla circolare dell’Agenzia delle Entrate del 2 luglio scorso. CNA-Fita, l’unione della CNA che difende gli interessi della categoria, si è attivata tempestivamente per cercare di ripristinare il 100% delle deduzioni e, dopo una travagliata trattativa con il Ministero dei Trasporti, si è potuti arrivare a recuperare l’80% delle somme riferibili allo scorso anno.

«Un risultato importante ma parziale, che non ci soddisfa perché stabilisce un gravissimo precedente sulla possibilità retroattiva – ricordiamo che si fa riferimento alle dichiarazioni dei redditi del 2014 – di cancellare somme concordate, programmate e avallate da decreti interministeriali e su cui le nostre imprese avevano già chiuso i propri bilanci» denuncia Giuliano Rosolen, direttore della CNA provinciale di Treviso.

Le deduzioni forfettarie giornaliere stabilite per ambito territoriale del trasposto valide per il 2014, pertanto, sono così incrementate: a 15,40 euro da 6,30 euro per i trasporti nel Comune in cui ha sede l’impresa, pari al 78,60% di quanto previsto per lo scorso anno; a 44,00 euro da 18,00 euro per trasporti oltre il Comune in cui ha sede l’impresa, ma nell’ambito della regione o delle regioni confinanti, pari al 78,60% di quanto stabilito per l’anno scorso; a 73,00 euro da 30,00 euro oltre il predetto ambito territoriale regionale pari a circa il 79,3% di quanto previsto per lo scorso anno. Alla luce di questi nuovi importi delle deduzioni forfettarie, dovranno essere, conseguentemente, aggiornati i bilanci, le dichiarazioni e quindi i versamenti delle imposte e dei contributi dovuti dalle imprese di autotrasporto per l’anno 2014.

La richiesta delle associazioni di categoria al Ministero dei Trasporti è ancora il ripristino integrale dei 186 milioni di euro di deduzioni forfettarie alle imprese dell’autotrasporto per le spese non documentabili. Una cifra che era stata ridotta a 60 milioni di euro! L’estenuante trattativa è servita a contenere la scure del Governo e ridurre il taglio dal 70 per cento al 20 per cento.

«Più di un quarto delle 1850 imprese trevigiane dell’autotrasporto, di cui 1000 monoveicolari, sarebbero costrette a chiudere senza le agevolazioni, lasciando a casa migliaia di dipendenti – aggiunge e conclude Giuliano Rosolen, direttore della CNA provinciale di Treviso – A pagare i costi più salati per la riduzione delle deduzioni sarebbero le circa 1000 imprese monoveicolari. Si tenga conto che le nostre imprese sono costrette a ricorrere alla riduzione delle imposte col meccanismo delle spese forfettarie per ridurre il differenziale con gli autotrasportatori stranieri che pagano costi inferiori per autostrade, gasolio, assicurazioni. Inoltre subiamo la concorrenza sleale e il dumping sociale da parte di aziende di altri Paesi, principalmente dell’Est Europa, ma anche di società italiane che hanno da tempo delocalizzato sfruttando l’opportunità di un costo del lavoro decisamente più basso».


 

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