Non ci sono ancora gli studi di settore. Dichiarazioni dei redditi bloccate

Gli artigiani e i loro consulenti, quest’anno, rischiano di non andare in ferie. Il Ministero dell’Economia, infatti, non ha ancora pubblicato il software per effettuare il calcolo degli studi di settore per il computo delle imposte dovute. Quindi le dichiarazioni dei redditi sono bloccate: i consulenti non possono convocare gli imprenditori perché, senza gli studi di settore, non possono chiudere le dichiarazioni  dei redditi.

«Lo Statuto del Contribuente, che da molti anni avrebbe introdotto principi minimi di civiltà giuridica, quali quello che nessuna modifica normativa può entrare in vigore se non anteriormente all’inizio dell’anno di imposta, viene sistematicamente disatteso. In più, nel caso specifico, gli studi di settore dovevano essere pubblicati con gli aggiornamenti territoriali prima entro settembre 2010 e poi entro marzo 2011 – afferma Giuliano Rosolen, direttore della CNA provinciale di Treviso -. Nulla di tutto ciò è stato rispettato: siamo all’11 giugno e ancora il Ministero non ha ancora reso noto nulla. Chiediamo pertanto che la scadenza per il pagamento delle tasse venga posticipata a settembre».

Le attuali scadenze sono già state prorogate, rispetto alle normali del 16 giugno (ordinaria) e 16 luglio (ritardata con pagamento di maggiorazione), al  6 luglio e al 5 agosto. Ma i tempi, secondo la CNA, sono ugualmente impossibili da rispettare: da oggi al 6 luglio infatti non ci sono gli spazi per convocare i contribuenti e compilare le dichiarazioni dei redditi, anche perché gli studi di settore non sono ancora arrivati. E quando arriveranno non si sa.

«È una situazione insostenibile per le imprese e per chi fa servizi alle imprese – denuncia Rosolen -. Siamo esterrefatti di fronte a un Ministero dell’Economia che, oltre a vessare chi produce con tasse altissime e modalità di riscossione persecutorie, oltre a non saper mettere in campo politiche economiche in grado di riattivare la capacità produttiva del Paese, non è nemmeno capace di preparare gli adempimenti minimi per consentire al cittadino di pagare serenamente le imposte».

La CNA chiede dunque a Tremonti di recuperare al più presto i ritardi accumulati dall’Amministrazione fiscale e di rinviare ulteriormente i termini di pagamento delle dichiarazioni dei redditi a settembre, senza aggravio di interesse per i contribuenti, per dar tempo alle imprese e ai loro consulenti di calcolare gli importi e di compilare le dichiarazioni.


 

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