Edilizia, CNA Costruzioni elegge portavoce Michele Gazzola

«È ora che si pensi a un riconoscimento legale della figura del costruttore. Un patentino che certifichi la professionalità di chi costruisce edifici in cui poi vivono e lavorano le persone».

Lo ha affermato Michele Gazzola, 47 anni, titolare della Edil Quattro snc di Castelfranco Veneto, neo eletto portavoce di CNA Costruzioni, nel suo discorso di insediamento alla guida della categoria che in provincia di Treviso conta 11.687 imprese attive, regolarmente iscritte alla Camera di Commercio, di cui 9.106 artigiane.

«C’è la necessità che sia certificata, e comunicabile a clienti e fornitori, la formazione che il personale di una ditta edile fa – ha continuato Gazzola -. Perché formazione è sintomo di professionalità, aggiornamento, sicurezza. Requisiti che non possono mancare in chi opera nel mercato edile».

Tanto più che ora il settore delle costruzioni sembra davvero aver finalmente agganciato la ripresa. Lo dice l’ultimo recente rapporto del Cresme, ma ancor più vale la parola di chi, i cantiere, li frequenta tutti i giorni.

La crisi delle costruzioni – si legge nel rapporto Cresme 2016 – è finita nel 2015 con un aumento dello 0,9% reale degli investimenti dopo 8 anni di segno meno. Nel 2016 la ripresa si è rafforzata con un +2%.

Gli investimenti in costruzioni crescono, con tassi superiori al Pil, dal quarto trimestre 2015; le compravendite immobiliari sono in crescita da due anni (+20-22%); crescono anche gli occupati iscritti alle casse edili e le ore lavorate.

I dati di Edilcassa Veneto confermano la ripresa dell’occupazione: in provincia di Treviso nel 2016 c’è stato un incremento dei lavoratori dipendenti del +2,92% con una crescita delle ore lavorate del 5% rispetto all’anno edile precedente e un calo del ricorso alla cassa integrazione.

«Le costruzioni hanno avviato una nuova fase ciclica – afferma Giuliano Chies, responsabile sindacale del mestiere -: il motore principale è senz’altro l’attività di manutenzione straordinaria e ordinaria del patrimonio esistente. Gli incentivi statali sono stati in questi anni uno strumento anticiclico determinante».

«La ripresa si sente, il mercato comincia a rispondere di nuovo, lo si vede nelle piccole fiere locali: sono 5-6 anni che le famiglie fanno risparmio e ora, che sentono segnali positivi, ricominciano a investire – conferma Gazzola -. In giro si vedono aperti nuovi cantieri, c’è ottimismo e fiducia. Va detto tuttavia che i prezzi del mattone sono ancora molto bassi e che le aziende stanno lavorando con utili bassissimi».

Tuttavia, i problemi del settore delle costruzioni sono ancora molti. CNA Costruzioni è impegnata, a livello locale come a livello nazionale, in alcune battaglie che ritiene strategiche per l’affrancamento definitivo del comparto piegato da 8 anni di crisi durissima.

In primo luogo contro la burocrazia, che la principale piaga del settore: ci vogliono ancora mesi, in certi casi, per il rilascio di un permesso, tempo perso che rallenta i lavori e fa lievitare i costi degli interventi. In secondo luogo, per la stabilizzazione degli incentivi pubblici per il settore (detrazioni fiscali, bonus etc.): l’incertezza scoraggia gli investimenti. C’è poi, in terzo luogo, il tema del credito, il cui accesso è ancora molto ristretto per le piccole e medie imprese del settore edile, con gli istituti di credito che non tengono conto spesso né del rating di merito né gli anni in cui un’impresa è presente sul mercato. Altro obiettivo per cui si sta battendo la CNA è dare la possibilità ai privati di cedere gli sgravi/detrazioni agli istituti bancari in modo da dover anticipare al fornitore solo la somma non coperta da incentivo.


 

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