Pensioni, intervista ad Alessandro Gigante, responsabile del patronato CNA Epasa-Itaco Il 13, 20 e 21 marzo incontri sulle novità in materia pensionistica a Castelfranco, Montebelluna e Treviso

«Per i giovani diventa sempre più urgente farsi una pensione complementare».

Lo afferma Alessandro Gigante, responsabile del patronato CNA Epasa-Itaco, che sarà uno dei relatori nel ciclo di incontri “Pensioni: una questione da giovani. Pianificare il futuro per non farsi cogliere impreparati” che si terranno il 13 marzo a Castelfranco Veneto, il 20 marzo a Montebelluna e il 21 marzo a Treviso, nelle rispettive sedi CNA.

«E prima si inizia e meglio è – chiosa Gigante -. I vantaggi fiscali sono uno dei motivi per sottoscrivere un fondo pensionistico integrativo. L’altro motivo è quello di colmare il gap tra l’importo della pensione e il livello di reddito che uno è abituato a percepire, per evitare di impoverirsi in una fase della vita in cui serviranno più risorse magari per curarsi o anche semplicemente per godersi il tempo libero. Questi fondi, inoltre, garantiscono dei rendimenti anche nel presente».

Ma lei, Gigante, un fondo pensionistico privato ce l’ha?

«Certo che ce l’ho, e da dieci anni. Ho 37 anni e penso che sia sbagliato per un giovane oggi non sottoscrivere una pensione integrativa. Andando in pensione con il sistema contributivo, l’Inps restituisce sotto forma di pensione quello che uno versa. E il divario tra ciò che arriverà come pensione e il reddito con cui si uscirà dal mondo del lavoro sarà davvero molto accentuato».

Durante gli incontri parlerete dei nuovi provvedimenti in tema di pensioni: Ape sociale, Ape volontaria, Rita e anche naturalmente di previdenza complementare…

«Sì esatto, affronteremo tutti questi temi. Di recente nel nostro ordinamento sono stati introdotti gli istituti che lei ha citato che vanno nella direzione di facilitare l’uscita dal mondo del lavoro per chi è vicino all’età pensionabile ma non l’ha ancora raggiunta.

L’Ape sociale e l’Ape volontario sono per lavoratori che abbiano in entrambi i casi raggiunto i 63 anni di età, e dunque poco distanti dall’età prevista dalla legge di 66 anni e 7 mesi. Nel primo caso, si dà la possibilità di andare in pensione a persone che hanno già lavorato per 30 o 36 anni e che o hanno perso il lavoro quindi sono disoccupati o che hanno altri requisiti come ad esempio essere invalidi al 74 per cento o che assistono un invalido o che fanno lavori gravosi.

L’Ape volontario ha requisiti meno stringenti ma è un anticipo della pensione che lo Stato fa e che andrà a scalare dagli importi regolari quando la pensione verrà effettivamente maturata».

E la Rita?

«Rita sta per Rendita Integrativa Temporanea Anticipata ed è un istituto attivabile solo da chi ha già un fondo pensionistico integrativo. La legge dà ora la possibilità di andare in pensione prima – fino a cinque anni prima! – sbloccando il fondo privato integrativo».

Insomma, sono molte le novità che interessano l’ambito pensionistico e la CNA ha deciso di offrire approfondimenti su queste tematiche dislocando gli incontri in diverse aree della provincia di Treviso.

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