Assemblea nazionale CNA 2018: “Il problema non sono piccole imprese, ma chi ritiene che piccole imprese siano un problema” Si è tenuta sabato 17 novembre a Milano con la partecipazione del vicepremier Matteo Salvini

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Costruire il presente per creare il futuro con la forza di un grande slancio in alto.

È stato questo il tema conduttore dell’Assemblea nazionale 2018 della CNA che si è svolta sabato 17 novembre a Milano alla presenza del presidente nazionale CNA Daniele Vaccarino e del segretario generale Sergio Silvestrini, con la partecipazione del vicepresidente del Consiglio e ministro dell’Interno, Matteo Salvini.

#Slancio in alto: il tema 2018

“Slancio in alto” il tema dell’incontro scelto quest’anno. Ad aprire l’assemblea, dopo una coreografia giocata sul tema dello slancio, come metafora dedicata a chi ogni giorno contribuisce a costruire l’Italia, l’inno d’Italia eseguito dalla Banda musicale dell’Arma dei Carabinieri diretta dal maestro Cono Randazzo.

Nel suo messaggio, il presidente della Repubblica ha salutato tutti i partecipanti, piccoli e medi imprenditori che costituiscono l’ossatura portante della nostra economia e che lavorano con tenacia, impegno, professionalità e creatività” Il presidente ha poi ricordato come le istituzioni debbano “sostenere l’espansione della base produttiva e delle PMI, che ha ricadute dirette sul fronte dell’occupazione e dell’inclusione sociale”.

La relazione del Presidente CNA

Tanti i temi affrontati da Vaccarino nel corso del suo intervento: legge di bilancio, Europa, innovazione, globalizzazione, crescita e sicurezza.

Forse il problema dell’Italia non sono le piccole imprese ma chi ritiene che le piccole imprese siano un problema – ha ricordato Vaccarino-. Come si fa a non vedere che noi costituiamo l’identità dell’economia italiana, il suo fondamentale fattore di resilienza fatto di saper fare, qualità e distinzione produttiva?”.

Le nuove tecnologie “pongono a noi imprenditori e a tutto il mondo delle professioni eccezionali sfide e opportunità inedite” ha aggiunto il presidente nazionale.

Sull’Europa: “Siamo davanti ad un anno cruciale. Ad un bivio. Le elezioni del nuovo Parlamento europeo possono accrescere la distanza tra Europa e comunità oppure aprire una pagina nuova nella storia; un nuovo corso che trasformi l’Europa in una casa comune capace di dare risposte convincenti ai tre nodi fondamentali che stringono la nostra vita economica e sociale: la crescita, la sicurezza, l’immigrazione”.

Sulla Legge di Bilancio “non possiamo non riconoscere l’attenzione rivolta alle piccole imprese a partire dalla sterilizzazione degli aumenti dell’IVA – ha detto Vaccarino-. Un’attenzione visibile nella proroga delle detrazioni per le ristrutturazioni, l’efficientamento energetico e le misure antisismiche. Misure che hanno dato prova di grande efficacia sia nella riqualificazione del patrimonio immobiliare sia nel dinamismo recato in un settore importante come quello dell’edilizia e dell’impiantistica”.

Le note dolenti della Legge di Bilancio

Vaccarino ha ricordato anche il riporto delle perdite che completa il reddito per cassa, l’estensione del forfait a 65 mila euro, la tassazione ridotta su investimenti e occupazione incrementale. E poi le note dolenti: “Non avremmo voluto trovare l’eliminazione dell’IRI, del superammortamento e dell’ACE. A cui, peraltro, si aggiunge lo sblocco delle aliquote degli enti locali che dopo quattro anni sono autorizzati ad aumentare la tassazione. Così, invece dell’attesa eliminazione dell’IMU sui capannoni, rischiamo di ritrovarci una fiscalità locale sempre più pesante e differenziata”.

Sul reddito di cittadinanza il timore è che questa misura “possa scoraggiare la ricerca del lavoro o alimentare l’economia sommersa che penalizza le attività regolari dell’artigianato, del turismo e del terziario”. Da qui l’invito: “Ci vogliono regole stringenti, controlli severi e soprattutto una radicale riforma dei centri per l’impiego che fino ad oggi non hanno saputo intermediare domanda e offerta di lavoro”.

Appelli raccolti dal vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, che sull’attuale detraibilità al 20% dell’IMU sui capannoni, “un luogo di lavoro e non di reddito”, ha lanciato alla platea di artigiani, piccoli e medi imprenditori l’idea di aumentarla al 50% con la manovra “perché se si vuole i soldi si trovano”. Sul codice degli appalti, altro tema caro agli artigiani e ai piccoli e medi imprenditori della CNA, Salvini ha assicurato che “entro prossimi 15-20 giorni ci sarà una proposta di revisione del codice degli appalti, che va preso, stracciato, riletto e riscritto, ma con chi lavora, non con qualche ministero”.

Infine, la metafora, quella dello slancio verso l’alto, “utile e necessario, quello slancio che dà nuova vita e nuovi impulsi allo sviluppo economico, sociale e civile di un paese. E che lo spinge verso obiettivi sempre più ambiziosi” ha ricordato Vaccarino.

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