Emanato il decreto “fase 2”. Misure in vigore dal 4 maggio

Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, domenica 26 aprile 2020 ha emanato il decreto “Fase 2”, con le nuove misure per il contenimento dell’emergenza Covid-19 nella cosiddetta “fase 2”.

Il decreto è molto articolato (70 pagine). Riassumiamo (in maniera senz’altro incompleta e rimandando alla lettura del provvedimento integrale) i punti salienti che interessano le imprese.

Fino al 18 maggio per gli spostamenti continua ad essere necessaria l’autocertificazione.

Rimane la misura del distanziamento obbligatorio (di almeno un metro) e fortemente raccomandato in tutti i contatti sociali l’utilizzo di dispositivi per la protezione delle vie respiratorie (vedere nel dettaglio, leggendo il decreto, in quali casi in cui la mascherina è obbligatoria).

Il prezzo delle mascherine chirurgiche è stato calmierato e fissato a 0,50 € (senza iva).


DAL 4 MAGGIO

  • Ripartono i settori della manifattura, delle costruzioni e del commercio all’ingrosso funzionale
  • Consentite le attività di ristorazione anche da asporto (non più solo di consegna a domicilio) ma senza assembramenti
  • Rimane il divieto degli spostamenti fuori Regione se non comprovate per esigenze lavorative, di salute e per “necessità”
  • Consentite le visite mirate ai familiari (no party, no feste) ma con obbligo mascherine e distanziamento interpersonale (almeno un metro)
  • Consentito l’accesso a parchi e giardini ma con ingressi contingentati e senza assembramenti
  • Consentite le cerimonie funebri (max 15 persone)
  • Consentita l’attività sportiva o motoria all’aperto ma con distanziamento obbligatorio (almeno due metri per quella sportiva, un metro per quella motoria)

DAL 18 MAGGIO [secondo quanto dichiarato dal Presidente del Consiglio dei Ministri in conferenza stampa, non specificata nel decreto]

  • Riapre il commercio al dettaglio
  • Aprono musei, mostre e biblioteche
  • Consentiti anche gli allenamenti di squadra

DAL 1º GIUGNO [secondo quanto dichiarato dal Presidente del Consiglio dei Ministri in conferenza stampa, non specificata nel decreto]

  • Consentita la riapertura di bar e ristoranti con consumazione all’interno del locale
  • Consentita la riapertura di saloni di acconciatura e centri estetici

COSA SARÀ POSSIBILE FARE DAL 4 MAGGIO

Spostamenti

Cambia il modulo di autocertificazione (obbligatorio fino al 18 maggio) perché alle già note motivazioni per uscire di casa si aggiunge quella della visita ai parenti, secondo precise modalità per tutelare salute e sicurezza. Ci si potrà muovere all’interno del proprio Comune e della propria regione, non ancora invece in altre regioni se non per ragioni di lavoro o salute. Cadrà il divieto, che era stato introdotto con il lockdown, di spostarsi dal luogo in cui ci si trovava verso quello di domicilio o di residenza. Sarà dunque possibile per gli studenti o i lavoratori o chiunque altro rimasto bloccato in un’altra città dal lockdown fare ritorno a casa.

Incontri

Una prima apertura al ritorno ad incontrarsi arriva con l’autorizzazione a vedere familiari stretti, genitori, sorelle, fratelli, nonni. Il che non vuol dire consentire riunioni di famiglia: resta valido il divieto di assembramenti, anche in casa. Soprattutto per proteggere i più anziani è prescritto l’uso della mascherina.

Attività motoria

Come annunciato, dunque, sarà consentita la ripresa dell’attività motoria non più nei pressi della propria abitazione, sempre individualmente o comunque a distanza di almeno due metri, con la sola eccezione di persone conviventi nella stessa casa. La regola della distanza vale anche per i giardini pubblici, che avranno con ingressi contingentati. Sì anche all’attività motoria con i figli o alle passeggiate con persone non autosufficienti. Potranno riprendere ad allenarsi gli atleti professionisti delle attività individuate dal Coni, non gli sport di squadra per i quali la ripresa potrebbe essere il 18 maggio. Per l’attività sportiva la distanza minima prevista è di due metri. Per la semplice attività motoria è invece di un metro.

Bar ristoranti in take away

In attesa della riapertura di bar e ristoranti, ma anche di centri estetici e parrucchieri, annunciati dal premier Conte per l’1º giugno, viene confermata, a partire dal 4 maggio (in Veneto già dal 27 aprile), la possibilità di fare ristorazione con le modalità di vendita da asporto oltre che di consegna a domicilio. Il consumo non deve avvenire all’interno del locale, né al suo esterno devono formarsi assembramenti in cui non si rispetta la distanza fra le persone. “Si dovrà entrare uno alla volta – ha spiegato Conte -, rispettando la fila, le distanze, con i dispositivi di protezione”.

Negozi

Per gli esercizi commerciali al dettaglio la riapertura è fissata per il 18 maggio e non per l’11 come ipotizzato in un primo momento. Su richiesta del Comitato tecnico scientifico si è ritenuto di programmare step di riapertura di 14 giorni per verificare gli effetti di ogni riapertura. Parrucchieri, barbieri, centri estetica, come detto, riapriranno l’1º giugno assieme a bar e ristoranti.

Messe e funerali

Accolte solo in parte le richieste della Cei per la ripresa delle funzioni religiose. Dal 4 maggio potranno essere nuovamente celebrati i funerali ma solo alla presenza degli stretti familiari (parenti di primo o secondo grado), non più di 15 persone, se possibile all’aperto e a distanza l’uno dall’altro. E tutti dotati di mascherina.

No invece alle messe, nonostante la proposta articolate di misure di distanziamento da parte della Cei. Durante l’incontro è stato posto con fermezza anche il tema della riapertura dei cimiteri, sia pure in sicurezza. A farlo in particolare l’Anci, per bocca del suo vicepresidente Roberto Pella. Il governo, però, ha preso tempo e non ha ancora ufficialmente aperto a questa possibilità.

Musei e mostre

Come anticipato musei, mostre e luoghi culturali all’aperto riapriranno il 18 maggio.


DPCM 26 aprile 2020 “Fase due”


 

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