Vittorio Veneto, la CNA scrive (ancora) al sindaco Da Re

La chiusura dell’Ufficio Accertamento dell’Agenzia delle Entrate di Vittorio Veneto; il disservizio relativo ai servizi INPS per le imprese datrici di lavoro; la soppressione del Giudice di Pace; lo stato «agonico» dei collegamenti ferroviari e integrati ferrovia-bus.

È il cahier de doléances che il mandamento di Vittorio Veneto della CNA ha messo nero su bianco e inviato questa mattina al sindaco di Vittorio Veneto Gianantonio Da Re, chiedendogli un incontro urgente. È il secondo appello nel giro di un paio d'anni. Il primo, lamenta la CNA, non aveva ottenuto riscontro.

«L’impressione, ormai direi una certezza, è che Vittorio Veneto stia diventando sempre di più periferica e marginale, con disservizi che peggiorano la qualità della vita dei cittadini e fanno perdere competitività al nostro tessuto produttivo – afferma il presidente Giovanni Carrer -. Riteniamo strategico invertire la rotta, per evitare di impoverire ulteriormente il tessuto economico e sociale e mantenere alcune funzioni urbane».

In particolare, la chiusura dell’Ufficio Accertamento dell’Agenzia delle Entrate sta creando grossissime difficoltà alle imprese costrette a recarsi finanche all’Ufficio di Montebelluna per l’instaurazione del contraddittorio relativo agli accertamenti (sono in corso quelli relativi al periodo di imposta 2007) e per tutte le sedute necessarie a definire le controversie (anche tre).

L’Associazione di categoria punta il dito contro la cosiddetta riorganizzazione dell’Agenzia delle Entrate (avviata dall’allora ministro Tremonti), che ha, sulla carta, concentrato le funzioni di accertamento a Treviso salvo dover poi smistare nelle sedi periferiche (tranne però Vittorio Veneto) le pratiche per le grandi difficoltà ed i costi logistici che comporta tale l’accentramento. Cosa che la CNA aveva per tempo denunciato. Ecco che da Vittorio Veneto gli imprenditori e i loro consulenti sono costretti a spostarsi fino a Montebelluna o addirittura a Castelfranco perdendo ogni volta oltre mezza giornata di lavoro.

Questo problema non è solo vittoriese. Ci sono aziende di Asolo che, ricevuto l’accertamento, vengono invitate a presentarsi allo sportello di Conegliano, e via di questo passo.

«Questa pseudo riorganizzazione – continua Carrer – non ha ridotto i costi per l’Amministrazione finanziaria e li ha invece aumentati per i contribuenti. E non è lecito gravare sempre sui contribuenti e sulle imprese, particolarmente in questo periodo dove molti non hanno più nemmeno gli occhi per piangere».

Vittorio Veneto ha qualche problema in più. Si assommano a quello citato i disservizi INPS, con l’obbligo per le imprese con dipendenti di fare riferimento alla sede di Treviso invece che a quella di Conegliano, e la soppressione del Giudice di Pace. Oltre alla nota problematica relativa ai trasporti, con il tratto ferroviario Vittorio Veneto-Conegliano che è stato in assoluto il più penalizzato: delle 27 corse soppresse a livello regionale, da un giorno all’altro senza preavviso, ben 6, quasi un quarto del totale, hanno riguardato questa nostra tratta.

«Auspichiamo che il sindaco Da Re comprenda le nostre segnalazioni e sappia farsene carico intervenendo concretamente presso le autorità regionali e gli altri enti competenti, per far comprendere la specificità delle conseguenze della crisi per il Vittoriese» conclude Giovanni Carrer.

La CNA, assieme ad altre associazioni di categoria e professionisti, aveva già chiesto al Sindaco un incontro a inizi 2010 per illustrargli queste stesse problematiche. Ma la richiesta non aveva, appunto, avuto riscontro.

Lettera-presidente-Carrer-a-sindaco-Da-Re.pdf (308 download) Lettera-Associazioni-a-sindaco-Da-Re-2010.pdf (332 download)

 


 

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