Suicidi per crisi, la ricetta è prima di tutto culturale. Incontro il 15 a Montebelluna

Imprenditori suicidi: la battaglia a contrasto del fenomeno è prima di tutto culturale. Ne è convinta la CNA di Montebelluna che, a distanza di pochi giorni dall’ennesimo artigiano che si è tolto la vita per difficoltà lavorative connesse alla crisi economica, organizza una serata sul tema “Rischio stress da lavoro e crisi economica”, con relatore lo psicologo Roberto Gislon. La serata si terrà giovedì 15 marzo alle 20.30 presso la sede CNA di Montebelluna in piazza Parigi 21. L’ingresso è libero e gratuito.

«La morte di un uomo è sempre un evento doloroso che richiede profondo rispetto. Siamo pertanto vicini alla famiglia dell’artigiano di Noventa di Piave, la cui morte ci tocca da vicino – afferma Antonella Cazzolato, presidente del COIM, il centro servizi della CNA montebellunese -. I suicidi per motivi economici sono aumentati con la crisi e, per fermarli, vanno combattute le cause che rendono difficile il mestiere dell’imprenditore oggi, a cominciare dalle banche che erogano crediti con grande difficoltà per continuare con i mancati pagamenti tra privati e con i ritardi di quelli della Pubblica Amministrazione. Tuttavia parlare di “omicidi legalizzati” mi sembra eccessivo e, soprattutto, fuorviante».

Per la CNA di Montebelluna, gli imprenditori vanno difesi anche da una cultura, quella nordestina, che identifica il successo personale con quello professionale, «un’idea storta», la definisce lo psicologo Gislon, che porta al crollo della persona nel momento in cui fallisce la sua attività lavorativa, come se vita e lavoro fossero la stessa cosa. «Ma il successo di una persona è molto più ampio del successo nella sfera professionale» avverte il dottor Gislon.

«L’imprenditoria nordestina ha avuto il merito straordinario di portare il benessere in questa terra, sconfiggendo la povertà e allontanando la necessità di dover emigrare per sopravvivere – continua lo psicologo -. Tuttavia questo sistema di vita ha prodotto molti beni materiali, ci ha riempiti di cose, ma ci ha tolto il benessere globale introducendo stress e ansia nelle nostre vite, peggiorando la qualità delle relazioni interpersonali, non più segnate dalla fiducia. La felicità non dipende dall’avere quattro frigoriferi».

La crisi, dunque, può e deve diventare un’opportunità anche per ripensare il nostro stile di vita e per lavorare a un mutamento dei paradigmi culturali che lo sottendono.

La CNA è convinta che un’associazione di categoria debba unire alle battaglie sindacali a difesa delle imprese anche una forte azione sul piano culturale a difesa e a rafforzamento degli imprenditori. Da qui la decisione di organizzare una serata di riflessione aperta anche non iscritti.  

«Può sembrare un discorso astratto ma non lo è – conclude la presidente Cazzolato -. Noi siamo le idee che abbiamo dentro e, a volte, alcune idee che abbiamo su noi stessi e sul mondo sono sbagliate. Le idee sbagliate sono quelle danneggiano noi e i nostri cari. Imparare a riconoscerle è il primo passo per modificarle e fare igiene mentale. Il dottor Gislon ci darà strumenti e spunti per predisporci a una visione della vita capace di assorbire anche gli eventi negativi con la forza di ricominciare».


 

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