Burocrazia folle: artigiano paga l’ICI sul capannone intero, mancano 0,99 centesimi, il Comune lo multa con 2.000 euro

Paga l’ICI sul capannone intero, non frazionato, e per una differenza di 0,99 centesimi di euro gli arriva una multa di 1.995 euro. L’«incredibile» vicenda è capitata ai tre titolari di un’azienda di Pieve di Soligo, socia della CNA, che nei prossimi giorni presenterà istanza di autotutela al Comune.

Il capannone, di circa 6000 metri quadri, nel 2008 era stato frazionato in tre parti, per poter procedere alla vendita del garage e del magazzino.

Il frazionamento era stato richiesto dalla società artigiana all’Agenzia del Territorio e l’atto di aggiornamento catastale era stato depositato presso l’Ufficio Tecnico del Comune di Pieve di Soligo il 16 luglio 2008. L’impresa aveva tuttavia dimenticato di comunicare la variazione all’Ufficio Tributi.

Così, nel 2009, per l’anno di imposta 2008, l’azienda aveva versato l’ICI calcolata sull’immobile intero, non frazionato, sborsando 11.956,09 euro. Agli uffici comunali, tuttavia, l’ammontare dovuto, calcolando le tre superfici ora divise, risultava maggiore di 0,99 centesimi di euro rispetto a quanto pagato dalla società e, inoltre, risultavano omesse le denunce delle parti frazionate.

Con l’accertamento da parte degli uffici comunali, ai titolari della SRL è quindi arrivata la sanzione di 1.995 euro, riducibile a un quarto (500 euro) «se si arrenderanno alla palese ingiustizia» e decideranno di pagare entro i termini di legge (60 giorni).

«Ma non ci arrenderemo – afferma Sisto Bravo, direttore della CNA di Conegliano -. Comprendiamo le difficoltà finanziarie in cui versano i Comuni dopo i tagli effettuati dal Governo, ma è inaccettabile che ci si rivalga sulle imprese, già prepotentemente vessate sul fronte fiscale e dentro una crisi economica senza precedenti. Abbiamo fatto presente agli amministratori e agli uffici questa vicenda incredibile, ma non abbiamo trovato l’attesa collaborazione. È vero, l’artigiano ha sbagliato a non comunicare all’Ufficio Tributi l’avvenuto frazionamento catastale del suo capannone, ma è anche vero che ha pagato tutto il dovuto eccetto 0,99 centesimi di euro, e non è giusto che per ragioni squisitamente burocratiche si trovi ora a dover sborsare altri 2 mila euro o 500 se paga subito. La burocrazia deve essere più intelligente, cioè a servizio del cittadino, e non ottusa e dunque a servizio di se stessa».

Ma c’è un altro aspetto, grave, a dire della CNA: il fatto che gli uffici comunali non comunichino tra loro. «La comunicazione fatta all’Ufficio Tecnico doveva essere sufficiente, il cittadino e le aziende non devono essere costrette a fare montagne di carte, a reiterare più volte domande o comunicazioni perché uffici adiacenti non sono in grado di dialogare tra di loro – conclude Sisto Bravo -. La semplificazione burocratica e la sburocratizzazione deve essere applicata nei fatti, non solo a parole. Ci risulta, oltretutto, anche per ammissione degli stessi uffici di Pieve, che vicende capitate al nostro artigiano non siano affatto casi isolati».

 


 

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