Basta suicidi per crisi! Se potesse bastare gridarlo! Se bastasse dire “basta”.
La mente dell’uomo rimane un mistero. Rimane un mistero la ragione ultima che fa prevalere la disperazione sulla speranza, la morte sulla vita. Può il fallimento di un’attività lavorativa avere più importanza degli occhi di tua moglie o dei tuoi figli? Della voglia di continuare a combattere per e con loro?
Evidentemente sì, in una terra dove il lavoro ha un peso determinante nell’identità personale e nel riconoscimento sociale. Lavoro, quindi sono. Un’equazione mortale, nel momento in cui il lavoro viene a mancare. E se l’equazione diventasse invece: “Sono, quindi lavoro”? Non è meglio, non è più razionale?
Siamo regolarmente, con macabra puntualità quasi settimanale, a commentare il dramma di chi decide di farla finita, di chi si uccide per crisi economica. Un dramma che rispettiamo, unitamente al dolore immenso dei famigliari, degli amici, dei colleghi di lavoro.
La crisi che falcidia aziende e posti di lavoro, che stravolge la vita delle persone, spezza sogni, riduce orizzonti, questa crisi che ci rende tutti più depressi va accolta come un’opportunità di riflessione. Sui valori che (non) stiamo coltivando, sulla saggezza e l’umiltà da recuperare. Sulla felicità e sulla pienezza che si annidano anche là dove mai ce l’aspetteremmo: nel fallimento, nella perdita.
Le sconfitte, nella vita, vanno accettate come i successi. Si può essere sconfitti ma non nella dignità. Imparare ad alzarsi ha più valore di rimanere sempre in piedi. Non ci si deve vergognare della propria vulnerabilità. È un orgoglio poter trasmettere questi insegnamenti ai propri figli.
Molti di noi, in momenti difficili, hanno pensato di farla finita. Poi in genere ci si attacca ad un pensiero, a un sentimento, al volto di una persona, a un elemento improvviso che distrae la mente, e si va avanti.
Ognuno di noi imprenditori ha una storia da raccontare e da condividere con gli altri. Una storia di cadute e di rinascite.
Condividere la tua storia può aiutare gli altri a sentirsi meno soli nella battaglia. Raccontaci la tua esperienza della crisi, lo sconforto e la determinazione ad andare avanti. Le ragioni per cui vale la pena continuare a lottare. Lancia un messaggio a chi non ce la fa più ma grazie alla tua testimonianza può trovare nuove ragioni di speranza.
Inviaci, se credi, la tua storia.
Alfonso Lorenzetto
artigiano della comunicazione, presidente della CNA
Puoi inviare la tua storia a: ufficiostampa.treviso@cna.it
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