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Inaugurazione mostra “Montagne di luce” Lo sfruttamento energetico dell'acqua tra Venezia e i Monti Pallidi 1889-1963
CNA Vittorio Veneto, insieme a CNA territoriale di Treviso e Appia CNA Belluno, sponsorizzano la mostra “Montagne di luce. Lo sfruttamento energetico dell’acqua tra Venezia e i Monti Pallidi 1889-1963” che verrà inaugurata a palazzo Todesco a Vittorio Veneto sabato 16 novembre 2024 (ore 10).
L’esposizione promuove il “progetto mu.ri museo diffuso regionale dell’ingegneria” con il supporto delle Università degli Studi di Padova e di Udine, insieme a partner istituzionali e privati.
Il Comune di Vittorio Veneto partner istituzionale dell’iniziativa, ospita la mostra a Palazzo Todesco, che sarà visitabile fino al 12 gennaio 2025, la domenica e i giorni festivi con orario 10-12 e 15-19.
Una storia complessa con molti chiaroscuri
La mostra racconta la storia della produzione di energia idroelettrica nel sistema Piave-Cellina-Livenza dall’Unità d’Italia ad oggi.
Una storia complessa e con molti chiaroscuri, che accompagna l’inizio dello sviluppo industriale del Veneto e che viene puntualmente ricostruita nel quadro delle politiche nazionali e delle trasformazioni economiche, sociali e culturali del Paese.
In questo scenario si inseriscono le “metamorfosi” del paesaggio alpino e prealpino generate dalle opere dell’idroelettrico: cambiamenti radicali, che nel XX secolo mutano il volto di luoghi – in primis, laghi e corsi d’acqua – già modificati in passato per consentire il trasporto a valle dei materiali (in particolare del legno) e l’irrigazione dei terreni aridi sopra la linea delle risorgive. La montagna diventa sempre più una risorsa da sfruttare per garantire l’espansione produttiva di Venezia e di tutto il Nord Est, nel solco di una tradizione millenaria che in queste zone vede “terra” e “acqua” in perenne conflitto.
Il disastro del Vajont
Il 9 ottobre 1963 il disastro del Vajont apre una profonda ferita non ancora rimarginata nella memoria collettiva e determina una cesura storica – “un prima e un dopo” – nello sviluppo economico
e sociale del Bellunese e dell’intera regione. Da allora si determinano nuove scelte di politica energetica e si avviano nuove attività imprenditoriali nel settore manifatturiero e nel turismo.
Attraverso un percorso che si snoda tra spazio e tempo, la mostra ripercorre le tappe fondamentali della storia del sistema Piave-Cellina-Livenza e si conclude con una riflessione sul futuro della montagna in un’epoca caratterizzata da una crescente scarsità di risorse idriche, in cui l’acqua è l’elemento intorno al quale si gioca la sopravvivenza dell’uomo e di molte specie animali e vegetali.
Il programma “Dolomiti, metamorfosi di un paesaggio”
L’iniziativa – parte del programma di ricerca e divulgazione “Dolomiti, metamorfosi di un paesaggio”, gestito dalle Università degli Studi di Padova e di Udine in collaborazione con il progetto “mu.ri museo diffuso regionale dell’ingegneria” e con altri partner pubblici e privati – promuove la conoscenza del paesaggio dolomitico e delle sue trasformazioni nel tempo riscoprendo il valore delle infrastrutture quali testimonianze storiche del rapporto tra uomo e natura, capaci di raccontare i territori e le comunità che vi abitano e di costruire “ponti” tra passato e futuro.
Gode del sostegno di molti partner pubblici e privati (v. locandina).
«La CNA di Vittorio Veneto è ben lieta di sostenere, assieme alle Associazioni provinciali CNA di Treviso e Belluno, la mostra “Montagne di luce” per l’elevato contenuto scientifico dell’iniziativa e per l’opportunità di divulgare tra la popolazione la conoscenza dell’impatto che le opere idrauliche hanno avuto nel secolo scorso sull’economia, sul paesaggio e sulla vita quotidiana delle persone. Lo sviluppo del nostro territorio non è avvenuto per caso, ma a seguito di pianificazioni e interventi strategici, a cui ha dato il proprio contributo determinante il comparto dell’artigianato. Riflettere sulle positività e sulle criticità del passato ci può consentire di migliorare la governance del territorio in un momento delicatissimo per gli equilibri tra le necessità della produzione e quelle della salvaguardia dell’ambiente».
Lo affermano Rino Carpenè, presidente di CNA Vittorio Veneto, e Giovanni Napol, delegato della CNA mandamentale per i rapporti con il Comune di Vittorio Veneto.