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Sanatoria fiscale nel mirino, la CNA: «Serve una riforma improntata a giustizia ed equità»
«Occorre rivoluzionare il rapporto tra fisco e contribuente e fare in modo che l’evasione si combatta prima ancora che si realizzi».
Queste parole della premier Giorgia Meloni, in un’intervista oggi sul Sole 24 Ore, hanno fatto sobbalzare gli artigiani della CNA, che la “rivoluzione” fiscale la aspettano da decenni.
Vuoi che sia la volta buona?
«Basterebbe anche solo una riforma, in verità, ma fatta come si deve – ironizza Roberto Ghegin, direttore di CNA Castelfranco ed coordinatore delle politiche fiscali di CNA territoriale – il cui primo presupposto dovrà essere il recupero del rapporto di fiducia tra Stato e contribuente, annientato da misure contraddittorie e spesso inique messe in campo negli anni. La fedeltà fiscale è infatti figlia della giustizia. Siamo invece attoniti spettatori di sistematiche iniquità verso chi ottempera ai suoi doveri fiscali e contributivi nei confronti dello Stato».
A cosa si riferisce l’esperto fiscalista dell’Associazione di categoria?
«Mi riferisco alla sanatoria dei mancati pagamenti inserita nella Legge di Bilancio, motivata evidentemente dal fatto che lo Stato deve fare cassa perché le finanze languono, una sanatoria che ha tolto sanzioni e interessi per chi si mette in regola con l’erario – spiega Ghegin -. Beninteso: non è un male aver tolto sanzioni e interessi per aiutare le imprese in difficoltà a regolare i propri sospesi con lo Stato. È gravissimo, invece, che lo stesso beneficio non sia stato esteso a chi sta già pagando a rate gli avvisi di accertamento concordati perché con il fisco ha trovato un accordo per evitare il contenzioso. Questo condono che premia i renitenti è l’ennesima presa in giro a chi ha dimostrato una maggior fedeltà fiscale».
Perciò la CNA si augura che l’annunciata «rivoluzione fiscale» non abbia gli stessi presupposti del condono in corso ma sia improntata a giustizia ed equità.
Quattro principi per la riforma fiscale che serve
Per l’Associazione di categoria artigiana un nuovo patto tra fisco e contribuenti dovrebbe basarsi su 4 principi:
- alleggerire il carico fiscale sui contribuenti, assicurando una maggiore equità del prelievo tra le diverse categorie di redditi e di tipologia di percettori, resa possibile grazie al recupero dell’evasione conseguente all’adozione di più efficaci strumenti di accertamento (fatturazione elettronica, diffusione dei mazzi di pagamento digitali, interoperabilità delle banche dati, ecc.);
- semplificare le procedure per garantire condizioni di certezza dei rapporti giuridici e chiarezza delle regole tributarie, per ridurre il rischio di errori e il contenzioso, ed eliminare gli oneri propedeutici all’attività di controllo dell’Amministrazione finanziaria, impropriamente assegnati ai contribuenti, ed i regimi particolari che scaricano sulle imprese costi amministrativi e finanziari;
- stabilizzare la normativa per ridurre costi e tempi di adeguamento alle novità introdotte e consentire alle imprese una più agevole programmazione fiscale;
- utilizzare la leva fiscale per favorire lo sviluppo e rafforzare il patrimonio delle imprese, attraverso un sistema duale di imposizione nella tassazione dei redditi d’impresa e di lavoro autonomo. Consentire di applicare una tassazione proporzionale sul reddito che viene lasciato in impresa ed assoggettare a tassazione IRPEF solamente i redditi rientranti nella sfera personale dell’imprenditore o del professionista.
CNA chiede, inoltre, di introdurre una forma di tassazione premiale sui redditi eccedenti il reddito di riferimento per l’impresa nell’applicazione degli ISA (indicatori sintetici di affidabilità) introducendo il principio: “chi più dichiara meno paga”. Si verrebbe, in tal modo, a creare un sistema di incentivi volto a stimolare i contribuenti ad accrescere la loro produttività abbassando la tassazione media sul reddito da loro generato.
Lunedì 13 febbraio, webinar sulle novità introdotte dalla Legge di Bilancio -
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