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Sicurezza sul lavoro, la CNA propone un Durc della sicurezza
«La sicurezza sul lavoro è un fattore centrale della competitività di impresa perché le imprese sono fatte da persone e se stanno bene le persone funziona l’impresa. Le imprese artigiane ne sono consapevoli e sono attente al tema della sicurezza perché, nelle loro realtà produttive, la salute del lavoratore spesso coincide con la salute dei famigliari – del coniuge, dei fratelli, dei figli, dei parenti – che lavorano in azienda».
Lo afferma Mattia Panazzolo, direttore di CNA territoriale di Treviso.
Se è vero che la nostra provincia si colloca in vetta tra quelle venete per numero di infortuni denunciati, è altrettanto vero che è 81ª a livello nazionale (su 95 province monitorate) per morti sul lavoro, situandosi in zona bianca. Ed è questo un dato importante per leggere in modo corretto il fenomeno.
L’altro dato significativo è il crollo del 50% nel 2022 rispetto al 2021 degli infortuni mortali sul lavoro nella nostra provincia, un crollo che non ha eguali nelle altre province venete.
«Morire sul luogo di lavoro è inaccettabile e le vittime sul lavoro – anche se fosse una sola all’anno – sono comunque sempre troppe – continua Panazzolo -. Questo spinge noi associazioni di categoria, noi imprese, a tenere alta la guardia, a monitorare e a investire in sicurezza.
«L’alto numero di infortuni denunciati è però un bene perché permette agli enti pubblici di acquisire dati importanti e alle aziende stesse di fare interventi migliorativi. La valutazione che va fatta è quanti di questi infortuni sono mortali o gravi».
È per questa cultura della sicurezza che si sta diffondendo che Treviso e provincia presentano, dunque, uno dei più bassi tassi di mortalità nazionale: 17,9 deceduti ogni milione di occupati, contro la media regionale del 35,6 e quella nazionale di 35.
«Questi risultati positivi sono l’effetto della stretta collaborazione tra associazioni di categoria, sindacati e istituzioni – aggiunge e conclude il direttore di CNA territoriale di Treviso –. È importante continuare a lavorare insieme anche per fare in modo che la formazione in materia di sicurezza sia certificata e certificabile. La nostra proposta è quella di andare verso un Durc della sicurezza dove la sicurezza sia abilitante per svolgere l’attività imprenditoriale. Oggi infatti c’è concorrenza sleale tra le aziende che rispettano le norme e aziende che non le rispettano, un gap da colmare al più presto».
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