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Laudato si’, letta e commentata anche dal direttore Rosolen Cinquanta voci trevigiana leggono l'enciclica sulla "casa comune"
Anche il direttore di CNA territoriale di Treviso, Giuliano Rosolen, è stato chiamato a leggere (e a commentare) una parte della Laudato Si’, assieme ad altre 49 voci del mondo ecclesiale, della cultura, della scienza, delle istituzioni e dell’economia trevigiane in una maratona etico-spirituale iniziata il 1º maggio che si concluderà il 31.
Ogni giorno alle 17 i video autoprodotti vengono pubblicati sulla pagina Facebook e sul canale Youtube dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Giovanni Paolo I” che ha promosso l’iniziativa con la collaborazione delle Diocesi di Belluno-Feltre, Treviso e Vittorio Veneto.
I video del direttore della CNA saranno pubblicati lunedì 25 maggio e riguardano la lettura e il commento dei paragrafi dal 193 al 198.
Secondo gli organizzatori, la Laudato Si’, l’enciclica di papa Francesco sulla “cura della casa comune”, può aiutare a riflettere su questo tempo e sullo stile con cui “ripartire”.
La situazione attuale del mondo “provoca un senso di precarietà e di insicurezza, che a sua volta favorisce forme di egoismo collettivo”. […] Eppure, non tutto è perduto, perché gli esseri umani, capaci di degradarsi fino all’estremo, possono anche superarsi, ritornare a scegliere il bene e rigenerarsi, al di là di qualsiasi condizionamento psicologico e sociale che venga loro imposto» (Laudato Si’ n. 204-205).
“L’attualità dell’Enciclica, a cinque anni dalla sua pubblicazione – si legge in una nota degli organizzatori – ha fatto emergere, in un gruppo di docenti e studenti dell’ISSR Giovanni Paolo I, il desiderio di rileggere questo testo durante la Fase 2 della crisi legata a Covid-19: nel momento di ripartire, pur con molta lentezza a con tutte le attenzioni necessarie, sembra importante dialogare e riflettere molto, anche se costretti ad agire con una certa velocità, affinché non si punti a riportare tutto come prima né a pensare che, in maniera magica, comunque cambierà tutto”.
C’è infatti – concludono gli organizzatori – il rischio concreto che non cambi niente, se non in peggio: a meno che, non si approfitti di questa sosta forzata per pensare insieme alle scelte da fare nelle prossime settimane, mesi, anni.