Marino Marini: "Costruiamo insieme un nuovo PAT per Asolo"

«Auspico che il PAT di Asolo venga rivisto: ripartiamo dal Documento Preliminare e con la partecipazione e la concertazione costruiamo un nuovo Piano». Lo ha affermato Marino Marini, direttore della CNA di Asolo, l’altra sera, nell’ambito dell’incontro sul PAT organizzato da Asolo Viva, ribadendo la posizione già espressa in altre occasioni dalla CNA.

«Sviluppo e ambiente devono procedere assieme, mentre troppe aree produttive ed abitative sono cresciute a dismisura, oltre il fabbisogno: il 25 per cento delle aree produttive in provincia non sono utilizzate – ha continuato Marini -. E quindi vanno semmai razionalizzate e arricchite di servizi ed infrastrutture: ad Asolo una nuova area produttiva di ben 30 ettari non è necessaria e mangia terreno agricolo, che è un bene prezioso e non riproducibile! Asolo ha già tre aree produttive e non sono utilizzate al 100 per cento: eventuali insediamenti vanno qui realizzati. Stiamo vivendo la peggior crisi economica produttiva ed Asolo presentava, a fine 2012, 20 imprese in meno (in tre anni) e 256 occupati in meno negli ultimi 5 anni: un PAT espansivo non ha senso quindi».

Anche la popolazione residente ad Asolo – ha sottolineato il direttore della CNA – è calata dal 2010 al 2012 di 380 unità (da 9270 a 8931) e quindi anche i 135.000 mc in più di residenziale per un totale di 285.000 sono eccessivi e recano un danno all’equilibrio, alla bellezza e alla unicità di Asolo.

«A maggior ragione non sono accettabili i previsti 50.000 mc di nuovo residenziale in collina» ha precisato Marini.

Grande preoccupazione, dunque, suscita la classificazione prevista dal Piano che le due maggiori aree produttive esistenti (quella che dalla Scarpa va a sud oltre via Galilei e l’altra tra via dell’Artigianato, via Venezia e via Monache) vengano classificate quali ambiti di riconversione. In caso di dismissione non potranno più essere cedute a nuove attività produttive (sì per terziario, residenziale, agricolo ma non produttivo): cosa varranno questi immobili? Saranno vendibili?

«E’ obiettivo primario riqualificare il patrimonio edilizio esistente, sia residenziale che produttivo, efficientandolo sul piano energetico e sostenibile, sviluppando così l’opportunità di lavoro per le nostre imprese edili – ha concluso Marino Marini -. Asolo è un gioiello che va salvaguardato, valorizzato e gestito bene, anche perché è una ricchezza per tutti e per il turismo che è uno degli assi principali di Asolo e della Pedemontana».


 

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