La forza dell’equilibrio: percorso per conciliare vita e lavoro La presidente Pempinella: «La parità di genere si conquista con iniziative concrete»

“La forza dell’equilibrio”, il percorso per diventare esperti nel conciliare vita e lavoro: è la proposta di CNA Impresa Donna per festeggiare in modo concreto l’8 marzo 2023, con l’idea che la parità di genere si conquista mettendo in campo iniziative concrete.

«L’equilibrio tra vita e lavoro è un tema importante nel nostro territorio, dove ancora molta parte della cura familiare è affidata alle donne e il successo professionale è legato anche a quante ore di lavoro si svolgono – afferma Ilaria Pempinella, presidente di CNA Impresa Donna -. Da qui è nata l’esigenza di sviluppare una serie di incontri per affrontare il tema della conciliazione profitto-lavoro, famiglia-lavoro, benessere-lavoro, tempo libero-lavoro». 

Tre seminari per trovare (e mantenere) l’equilibrio

Il percorso “La forza dell’equilibrio” è articolato in tre seminari incentrati sulla ricerca dell’equilibrio nel fare impresa. La presentazione, insieme ai tre relatori, si terrà lunedì 29 marzo dalle 19 alle 20.30 presso la sede CNA di viale della Repubblica 154 a Treviso.

I tre seminari saranno dedicati a:

  • La fiducia come atto di leadership. La delega è un atto di fiducia: come esercitare la leadership nel gruppo di lavoro. Lunedì 17 aprile dalle 19.00 alle 20.30, con Riccardo Pittis (in presenza)
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  • Workaholic. Quando il lavoro diventa una dipendenza, come cogliere i segnali. Lunedì 8 maggio dalle 19.00 alle 20.30, con Chiara Volpicelli (on line)
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  • Presenti a sé stessi. La presenza mentale come prima difesa in situazioni di stress e pericolo. Lunedì 22 maggio dalle 19.00 alle 20.30, con Michele Rizzo (in presenza)
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La partecipazione al percorso è libera e gratuita. È aperta a donne e uomini perché il tema della conciliazione riguarda entrambi i generi.

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La missione di CNA Impresa Donna

CNA Impresa Donna lavora per incrementare il benessere delle proprie imprenditrici e per aiutare la società trevigiana a superare gli scogli sociali che ancor’oggi non permettono di realizzare appieno le tematiche delle pari opportunità.

«Sul tema c’è ancora molta strada da fare – continua Pempinella – e noi abbiamo deciso di avanzare per passi piccoli ma importanti per il raggiungimento del nostro obiettivo».

Il gender gap imprenditoriale e lavorativo nella Marca Trevigiana

La Festa della Donna è un momento gioioso dedicato alla valorizzazione del femminile nella società del nostro tempo, ma deve anche essere l’occasione per fare il punto sul gender gap che è ancora troppo ampio, anche nella nostra provincia.

Nella Marca Trevigiana ci sono 16 mila 161 imprese femminili, il 20,3% del totale [fonte: uffici studi CCIAA, al 30.06.2022], un dato che ci colloca al di sotto della media nazionale (22%) e molto lontani da quella dei paesi UE (32%).

«In termini di parità di genere in campo imprenditoriale la nostra provincia è ancora indietro e serve fare di più per aiutare le donne a mettersi in gioco – afferma Ilaria Pempinella, presidente di CNA Impresa Donna Treviso –. Negli ultimi anni, a livello nazionale ed europeo, sono state stanziate risorse per tentare di colmare il gap ma, per i ritardi accumulati nel passato, sappiamo che ci vorrà oltre mezzo secolo per arrivare a colmarlo del tutto».

Nel 2022, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, è stato creato il Fondo Impresa Femminile, che ha una dotazione di 200 milioni di euro. Quaranta erano stati stanziati con la Legge di Bilancio 2021 e altre risorse sono arrivate nell’ambito del PNRR, con due fondi specifici: il Fondo Impresa Donna e il Fondo per l’Imprenditoria Femminile, con risorse agevolate utili sia ad avviare che a far crescere le imprese femminili.

«Questi stanziamenti sono segnali importanti della volontà politica di colmare il gender gap sul fronte  imprenditoriale – afferma Pempinella -. Al contempo, serve lavorare anche su un altro fronte: quello della  cultura imprenditoriale e dell’empowerment femminili».

Altri dati evidenziano come il gender gap lavorativo nella nostra provincia sia ancora, purtroppo, ampio.

Il tasso di partecipazione femminile al lavoro nella nostra provincia, nella classe di età 15-64 anni, è storicamente più alto di quello regionale e nazionale ma rimane lontano dalla media europea: il 59,9% (Treviso) contro il 57,7% (Veneto) e il 49,4% (Italia) [fonte Istat 2021].

Il tasso di occupazione femminile in Europa è del 63,5% con la prima in classifica, la Svezia, che ha 77,6 donne occupate ogni 100.

Ricordiamo che il basso tasso di occupazione femminile nel nostro Paese costa il 5,7% del PIL quando invece, far partecipare al mondo del lavoro le donne produrrebbe nuova ricchezza per un valore pari all’11% del prodotto interno lordo.

C’è poi  il tema, drammatico, delle retribuzioni. I dati qui sotto sono del 2020 e sappiamo che, dopo la pandemia, sono peggiorati, con i guadagni delle donne diminuiti del 63% più velocemente rispetto a quelli degli uomini, con un declino medio del reddito femminile di oltre il 16% rispetto a poco più del 10% degli uomini.

In provincia di Treviso nel 2020 una dipendente a tempo pieno guadagnava in meno al mese rispetto a un suo collega maschio da 106 a 150 euro, una sottrazione indebita che, calcolata sull’anno, andava dai 1272 ai 1800 a euro [fonte: ufficio statistico della Regione Veneto su dati Istat].


 

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