Nuova etichettatura di prodotti: seminario il 17 settembre a Treviso

Rivoluzione nell’etichettatura dei prodotti alimentari. Il 13 dicembre prossimo acquisirà efficacia buona parte del regolamento CE 1169/2011 che modifica gli obblighi di legge sulle informazioni in etichetta.

Il regolamento stabilisce le basi che garantiscono un elevato livello di protezione dei consumatori in materia di informazioni sugli alimenti, tenendo conto delle differenze di percezione dei consumatori e delle loro esigenze in materia di informazione, garantendo al tempo stesso il buon funzionamento del mercato interno.

Tra le maggiori novità, che interesseranno tutte le attività alimentari (qualche migliaio in provincia di Treviso se si contano anche ristoranti, caffetterie, mense, imprese di ristorazione) che producono alimenti destinati al consumatore finale, c’è l’obbligo di evidenziare il nome o la ragione sociale e l’indirizzo del responsabile delle informazioni in etichetta; la presenza di allergenici, ad esempio arachidi o latte nell’elenco di ingredienti (la disposizione sugli allergenici riguarda anche gli alimenti non preconfezionati, compresi quelli venduti nei ristoranti e nelle caffetterie). Inoltre le etichette dovranno essere più leggibili, con un aumento della dimensione minima del corpo del testo. Continuerà a rimanere obbligatoria l’indicazione del lotto mentre non sarà più obbligatorio indicare la sede dello stabilimento di produzione o di confezionamento e rimangono come dichiarazioni volontarie non più obbligatorie il nome o la ragione sociale e sede del fabbricante, o del confezionatore o del venditore stabilito nell’UE. Non sarà invece più obbligatorio che la scadenza compaia nello stesso campo visivo insieme alla denominazione, alla quantità netta e al titolo alcolometrico.

C’è tempo fino al 2016, invece, per l’inserimento in etichetta della dichiarazione nutrizionale per chi non l’abbia già effettuata in modo volontario.

È per illustrare i nuovi obblighi di legge e le relative sanzioni che la CNA ha organizzato per domani, mercoledì 17 settembre, un seminario sul tema, a partecipazione libera a gratuita (ore 16.45, sede di Treviso), a cui interverranno Mirco Dalla Vecchia e Gabriele Rotini, rispettivamente presidente e responsabile nazionali di CNA Alimentare, Ernesto Carpenedo, presidente di CNA Alimentare Treviso, Emanuela Barbiero, responsabile CNA Alimentare del Veneto.

Con le sanzioni, in effetti, non si scherza. Sono dettagliate nell’articolo 18 del D.Lgs 109/1992 (il regolamento 1169/2011 devolve infatti agli stati membri la determinazione delle sanzioni). Eccole:

– la violazione delle disposizioni relative a informazioni che possono indurre in errore l’acquirente è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria da 3.500 a 18.000 euro;

– la violazione delle disposizioni relative all’omissione di una voce nell’elenco delle indicazione obbligatorie, della data di scadenza o del termine minimo di conservazione, è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria da 1.600 a 9.500 euro;

– la violazione delle disposizioni sulla denominazione dell’alimento, degli ingredienti, degli aromi, del lotto, è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria da 600 a 3.500 euro.

La competenza in materia di applicazione delle sanzioni amministrative pecuniarie spetta alle Regioni e alle Province autonome di Trento e di Bolzano competenti per territorio.  Nelle materie di propria competenza, spetta all’Ispettorato centrale repressioni frodi l’irrogazione delle sanzioni amministrative.

Nell’ambito dell’iniziativa si affronteranno altri temi importarti per le attività alimentari artigiane, come il pagamento dei controlli, l’uso improprio del termine artigianale e sanzioni, le opportunità dell’Expo 2015 e la possibilità di creare reti di imprese per l’export.


 

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