25 aprile 1945-2015: la Liberazione compie 70 anni. La testimonianza di un artigiano CNA, staffetta partigiana

La ricorrenza del 25 aprile, la Festa della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, quest’anno compie 70 anni.

Vogliamo celebrare questo anniversario con le parole semplici e toccanti di un ex artigiano, che prima di essere artigiano fu” staffetta partigiana”,  Ferdinando Marchioro, oggi dirigente della CNA regionale Pensionati, che ha vissuto quel periodo di guerra, oppressione, resistenza e Liberazione, ne serba il chiaro ricordo.

E soprattutto ha fatto dei valori della Resistenza la linea guida della sua vita. Valori tradotti in impegni concreti, in condotta di vita, che animano ancora in lui, forte, il desiderio di condividerli. Perchè quel patrimonio non venga disperso ma rimanga a sostanziare il senso civico delle nuove generazioni e la qualità del loro impegno per il bene comune.

 

Lettera aperta per la ricorrenza del 25 Aprile

“Domani L’Italia democratica, con le sue Istituzioni ricorderà con solennità il 25 aprile che quest’anno compie i 70 anni della Resistenza 1945-2015.

La Resistenza fu lotta di popolo che contribuì con immani sacrifici a sconfiggere gli usurpatori Nazifascisti.

Tra i resistenti vi erano anche gli artigiani e molti giovani come me – avevo nel 1943 15 anni e per questo ruolo sapevo che se fossi stato scoperto la mia giovane vita poteva finire. Ma la saggezza di chi mi guidava impedì che questo accadesse. Mentre altri partigiani che avevo aiutato nei loro movimenti furono catturati e uccisi al cimitero di un paese vicino. Si chiamavano Aldo e Mario, due fratelli che lavoravano in un’azienda di autotrasporti – allora ancora con cavallo e carretta.

Thiene, il paese dove sono nato e vivo con la famiglia ancora oggi, è stata liberata dai partigiani il 29 aprile 1945, e con essa cessò anche il mio ruolo di staffetta partigiana, ma conservando in me tutti i valori di quella esperienza.

La prima eredità che la Resistenza ci ha lasciato è la Costituzione Repubblicana in cui oggi ci riconosciamo tutti, al di là di ogni appartenenza ideologica…. davvero la Costituzione è, come suggeriva Pietro Calamandrei, una rivoluzione promessa….e sta alle future generazioni completarne la sua naturale evoluzione.

Il secondo impegno è la lotta contro il razzismo e il populismo demagogico….proprio il populismo, spesso combinato con pulsioni razziste, rappresenta per la democrazia il pericolo maggiore perché sfrutta la paura, l’insicurezza e il rifiuto del diverso.

Il terzo dovere è costruire l’unità europea. La Resistenza ha avuto una latitudine europea, proprio per questo occorre dire che non ci accontentiamo dell’Europa delle monete, vogliamo anche l’Europa dello sviluppo coeso. Non ci appaga l’Europa dei sacrifici, preferiamo l’Europa dei diritti e dei doveri, il nostro sogno è la creazione degli Stati Uniti d’Europa.

La quarta e ultima direttrice da percorrere riguarda l’estensione della democrazia.

Questi doveri sono impegnativi, ma le radici della Resistenza ci fanno lottare contro il più sottile pericolo che è l’indifferenza e ci fa essere partigiani nel senso di prendere parte per la democrazia. L’indifferenza è abulia e parassitismo, non è vita.

Sono certo che molti colleghi parteciperanno alla ricorrenza del 25 aprile e che porteranno nei luoghi dove caddero i partigiani un loro omaggio e una loro testimonianza.

Ferdinando Marchioro
Dirigente CNA Pensionati
Staffetta partigiana


 

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