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Sistri, la CNA raccomanda l’iscrizione anche alle estetiste e agli acconciatori. Si rischiano multe fino a 93 mila euro.
Anche estetisti e acconciatori producono rifiuti speciali pericolosi e dunque hanno l’obbligo di iscriversi al Sistri. Se non lo fanno rischiano sanzioni pecuniarie da 15 mila a 93 mila euro. È la raccomandazione che la CNA provinciale ha dato agli operatori del settore ieri l’altro sera nell’incontro dedicato alla categoria sul nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti che, dopo continue proroghe, dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) entrare in vigore il 1º giugno prossimo.
«Abbiamo organizzato questa serata proprio perché tra gli operatori del benessere, a causa anche dell’incertezza normativa (basti pensare che l’ultima modifica al decreto è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 26 aprile scorso) regna sovrana la confusione e circolano tante informazioni sbagliate – spiega l’ingegner Davide Sossai, responsabile del servizio Ambiente e Sicurezza della CNA provinciale -. Oggi non c’è più alcun dubbio: anche estetiste, parrucchiere e barbieri devono, purtroppo, iscriversi al Sistri e pagare la relativa tassa».
Tassa che varia dai 50 ai 120 euro annui a seconda dei quantitativi dei rifiuti prodotti. Tassa che, nota negativa, le aziende coscienziose che hanno voluto adeguarsi hanno ingiustamente pagato anche nel 2010 pur non essendo stato attivato il sistema.
I rifiuti speciali considerati pericolosi dalla normativa, relativi alla categoria degli operatori del benessere sono lamette e altri materiali potenzialmente contaminati da tracce ematiche, contenitori esausti di prodotti pericolosi (ad es: lacca), in genere tutti quei contenitori contrassegnanti con il simbolo della tossicità, etc.
La posizione della CNA sul Sistri è nota: «La legge è condivisibile nelle finalità. Riteniamo infatti positivo lo sforzo finalizzato a rendere tracciabili i rifiuti, strumento essenziale per contrastare le ecomafie e tutti coloro che smaltiscono illegalmente, ma il sistema messo in piedi dal Governo è stato cucito su misura per le grandi aziende. Per le piccole e medie, invece, è un ulteriore appesantimento burocratico e, di fatto, una tassa in più, a fronte di una produzione di rifiuti speciali pericolosi in molti casi davvero minima – spiega Giuliano Chies, responsabile delle Relazioni sindacali dell’associazione di categoria artigiana -. Ha infatti l’obbligo di iscriversi al Sistri anche l’estetista o il barbiere che smaltisce tre limette l’anno».
Cosa cambia con il nuovo sistema? Sparisce il cartaceo: niente più formulari, registri di carico-scarico, Mud. Tramite una chiavetta USB che il produttore riceve dopo essersi iscritto al sistema, l’azienda deve imputare i dati relativi ai propri quantitativi di rifiuto prodotto direttamente su una apposita banca dati on line. Le chiavette vanno ritirate in Camera di Commercio.
La CNA sta organizzando incontri informativi sul Sistri destinati alle diverse categorie. Il 18 maggio toccherà agli odontotecnici.
Inoltre ha messo a punto un servizio dedicato a quelle aziende che desiderano farsi assistere nella fase di iscrizione al Sistri e nell’imputazione telematica dei dati relativi alla propria produzione di rifiuti speciali pericolosi.
La CNA ricorda che l’obbligo di iscrizione al nuovo sistema per la tracciabilità dei rifiuti non riguarda solo i produttori di rifiuti speciali pericolosi ma anche quelli di rifiuti speciali non pericolosi con più di 10 addetti.