Accesso al credito, Canova CNA: «Bene proposta Lega, ma la Regione metta in campo subito tre azioni concrete»

«Apprezziamo l’attenzione dei consiglieri Baggio e Toscani al problema dell’accesso al credito delle piccole e medie aziende venete e i contenuti della loro proposta di legge ci appaiono buoni. Facilitare l’accesso al credito alle imprese, infatti, è la condizione per una ripresa duratura dell’economia. La Regione Veneto, tuttavia, può già mettere in campo, da subito, alcune azioni concrete per dare supporto alle pmi in difficoltà, come il finanziamento dei fondi antiusura presso i confidi, il rifinanziamento della legge regionale 48/93, che agevolava gli investimenti in conto capitale delle imprese artigiane, e il rifinanziamento del fondo per la patrimonializzazione dei fondi rischi dei confidi».

È il commento di Alfonso Lorenzetto, presidente della cooperativa Canova, il confidi della CNA provinciale di Treviso, alla notizia dell’iniziativa legislativa del gruppo consiliare regionale del Carroccio.

Le azioni concrete che la CNA chiede alla Regione di mettere in campo subito sono tre:

  1. Finanziare i fondi antiusura presso i confidi delle associazioni di categoria. Si tratta di uno strumento essenziale per evitare che le imprese in difficoltà cadano nella spirale dell’usura e della criminalità organizzata. La Regione Sardegna ha di recente provveduto in tal senso con un provvedimento ad hoc;
     
  2.  Rifinanziare la legge 48/93, i cui fondi erano destinati alle imprese artigiane che potevano beneficiare di un contributo pari all’8% del capitale investito (da un minimo di 7.500 euro ad un massimo di 40.000). Agevolabili, sia beni che servizi come l’acquisto di macchinari, impianti, software, ristrutturazioni di fabbricati, partecipazione a fiere, etc.;
     
  3. Rifinanziare il fondo per la patrimonializzazione dei fondi rischi dei confidi, che sono gli strumenti indispensabili per ridurre i rischi delle banche e quindi per favorire l’elargizione del credito alle imprese.

«Queste tre azioni concrete, che la Regione può mettere in campo subito – conclude Lorenzetto – darebbero una boccata d’ossigeno all’artigianato e in particolare a tutte quelle aziende piccole e medie che versano in una situazione di difficoltà per la perdurante crisi economica, difficoltà a cui si somma, dal 1º maggio 2011, il blocco della possibilità di richiedere la cassa integrazione in deroga per mancanza di fondi regionali».


 

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