Coronavirus, alle aziende trevigiane preoccupano di più i dazi di Trump «Fiduciosi nell'attività di prevenzione da parte delle autorità sanitarie»

«Comprensibile la preoccupazione per la salute della popolazione e giusta l’allerta delle autorità sanitarie, ma al momento alla nostra economia fanno molto più male i dazi di Trump che il Coronavirus». Lo afferma Giuliano Rosolen, direttore della CNA territoriale di Treviso.

Giuliano Rosolen, direttore di CNA TrevisoNei primi mesi del 2019 la provincia di Treviso ha esportato in Cina prodotti per un valore di 212 milioni e 894 mila euro e importato dalla Repubblica cinese beni per un importo di 801 milioni e 504.958 euro, con un saldo negativo, dunque.

Nello stesso periodo (gennaio-settembre 2019) la provincia di Treviso ha esportato negli Stati Uniti d’America prodotti per un valore di 730 milioni 438.882 euro e importato beni per un importo di poco più superiore ai 50 milioni di euro.

L’export trevigiano verso gli Usa vale quasi quattro volte quello verso la Cina. Da qui, la riflessione della CNA in merito all’allarme.

«Siamo fiduciosi nell’attività di prevenzione all’epidemia da coronavirus messa in campo dall’Organizzazione mondiale della Sanità e dalle autorità sanitarie italiane e venete – aggiunge Rosolen -. Ci preoccupa di più chi, in questo momento, mette in atto gesti intimidatori e lesivi della dignità delle persone verso cittadini cinesi, magari perché indossano una mascherina, come accaduto nei giorni scorsi. Il virus di gran lunga più pericoloso rimane quello dell’ignoranza, dell’intolleranza e del razzismo».

Fonte dei dati: Ufficio studi e statistiche CCIAA Treviso-Belluno


 

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