L’allarme di CNA: «L’artigianato artistico rischia di scomparire»

«Con lo stesso disarmo che si ha guardando ciò che resta di una calamità, ho passato una settimana a cancellare mesi di lavoro dall’agenda, lavoro che non è più ripartito e che mai sarà recuperabile, ammesso che riparta».

Francesca Gallo, 43 anni, artigiana e musicista, proprietaria dei marchi di fisarmoniche Galliano e Ploner con bottega a Treviso, condivide la sorte di molti artigiani dell’artigianato artistico, uno dei settori più colpiti dalla crisi a seguito della pandemia Covid-19.

IL GRIDO DI ALLARME: «RISCHIAMO DI CHIUDERE PER SEMPRE»

«La totale paralisi del mondo dell’arte sta mettendo in grossa difficoltà gli artigiani che con l’arte lavorano – è la testimonianza di Francesca Ci si guarda in faccia fra i rimasti e viene voglia di arrendersi. Decine di botteghe come la mia che negli ultimi anni hanno dovuto far fronte ai tagli strutturali alla cultura, ora rischiano di chiudere le serrande per sempre, senza peraltro essere attivi in tale decisione. Purtroppo manca la consapevolezza che giù dal palco lavorano gli artigiani, gli stessi che ora si trovano con le spalle al muro a doversi inventare ogni mattina una motivazione per non sentirsi inutili».

UN PATRIMONIO DI VALORE INESTIMABILE CHE VA TUTELATO

La CNA di Treviso raccoglie il grido di dolore di questa categoria eterogenea di artigiani (scenografi, costumisti, restauratori, orafi, costruttori di strumenti musicali, artisti del ferro, del legno del vetro, orologiai, costruttori di maschere etc.) e lancia l’appello alla Regione del Veneto affinché dia sostegno a tale comparto.

Le conseguenze economiche del Covid-19 hanno infatti aggravato la situazione già complicata di un settore mai preso strutturalmente in carico dalla politica. Sono molti i motivi di sofferenza, in parte connaturati alla peculiarità del comparto caratterizzato da aziende di piccolissime dimensioni che hanno difficoltà di accesso ai mercati internazionali e di utilizzo delle tecnologie a fronte di una produzione di altissima qualità e valore culturale. Un patrimonio inestimabile che deve essere tutelato e preservato. Se la politica non si darà una mossa, le conseguenze del Covid rischiano di compromettere definitivamente il comparto.

CNA: «SERVONO MISURE DI SOSTEGNO DI DURATA ALMENO BIENNALE»

«Servono misure specifiche di sostegno per il settore di durata almeno biennale: gli artigiani dell’artigianato artistico sono mesi che non lavorano e continuano a pagare tasse, bollette, contributi – afferma Enrico Foffani, responsabile sindacale di CNA territoriale di Treviso –. Inoltre serve accelerare l’attuazione della legge regionale che prevede incentivi importanti per l’artigianato, compreso quello artistico. La legge è stata approvata nel 2018 e ha una dotazione di 20 milioni di euro ma finora è uscito solo il bando sulla digitalizzazione, oltretutto non ben tarato sulle esigenze delle piccole imprese. Dunque i soldi ci sono ma di fatto non vengono spesi per aiutare le imprese. Dobbiamo invece intervenire ora per preservare un patrimonio culturale e produttivo che rischia di essere azzerato.»

Eppure l’industria creativa potrebbe rappresentare un settore lavorativo importante per le giovani generazioni in cerca di una strada professionale e imprenditoriale.

«Proprio queste peculiarità rendono necessarie strategie e politiche mirate, che tengano conto della complessità e delle potenzialità del mondo dell’artigianato artistico e tradizionale. Di qui – chiude Foffani – la richiesta di mettere in campo aiuti concreti per farle sopravvivere e poi per aiutarle a implementare nuove strategie e opportunità di commercializzazione, internazionalizzazione nel nuovo contesto globale».


 

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