Rincari delle materie prime, irreperibilità dei materiali: le voci delle nostre imprese Raccontano il disagio New Supply Group, Stocco F.lli, Mould Design

Rincari delle materie prime, irreperibilità dei materiali, allungamento dei tempi di consegna, aumento dei costi del trasporto: molte aziende manifatturiere della Marca Trevigiana si stanno confrontando, giornalmente, con queste criticità, che hanno molte cause.

Il fenomeno preoccupa e la soluzione non sembra a portata di mano perché non è chiaro come si ristruttureranno le filiere produttive quando la pandemia sarà finita.

UNA QUESTIONE DA RISOLVERE IN AMBITO EUROPEO

«La crisi economica derivante da Covid 19 si caratterizza, a differenza delle crisi precedenti, per aver colpito il mercato sia dal lato della domanda che dal lato dell’offerta – spiega Mattia Panazzolo, direttore di CNA territoriale di Treviso -. Le ripartenze disallineate tra diversi paesi con filiere che invece restano globali hanno creato e creano diversi scompensi che stanno già presentando il conto alle nostre imprese manifatturiere del territorio. Deve essere chiaro a tutti che solo un’Unione Europea sempre più forte e coesa può garantire le tutele necessarie alle filiere produttive nel commercio mondiale per affrontare ad armi pari la competizione tecnologica con gli Stati Uniti e la Cina.»   

LA VOCE DELLE NOSTRE AZIENDE

New Supply Group srl, azienda che dà lavoro a 20 persone, produce cablaggi elettrici per apparecchiature elettriche ed elettroniche, macchinari e motori.

«Quasi tutti i nostri fornitori hanno aumentato i prezzi – conferma Lucia Zilio (in foto), titolare, assieme al marito Flavio Barzi -. I rincari vanno dal 2% al 15% con picchi del 25% se si tratta di cavi di sezioni importanti con molto rame dentro. Le quotazioni del rame sono infatti salite e sono ai massimi livelli. L’altro problema è quello del reperimento dei materiali: c’è scarsità sul mercato. L’anno scorso ci siamo fermati per il Covid, quest’anno rischiamo di fermare le produzioni per i materiali che non arrivano. Ordini ne abbiamo ma rischiamo di non evaderli o di evaderli in ritardo rispetto alla programmazione».

L’azienda di Ponzano, che per produrre parti elettriche per attrezzature utilizza interruttori, semi conduttori, relè, fa dunque sempre più fatica a reperire sul mercato materie plastiche, materiali ferrosi e i semi lavorati con cui confezionare i propri prodotti. «Venerdì è stato l’ultimo caso – racconta la titolare -: avevamo un ordine programmato da gennaio con consegna a marzo e, non vendendo più arrivare la fornitura, abbiamo chiamato il fornitore, il quale ci ha comunicato che la merce arriverà solo il 9 aprile. Come stiamo rispondendo a questo problema? Già a gennaio abbiamo aumentato il nostro magazzino perché sempre più nei prossimi mesi chi ha il materiale lavorerà e chi non ce l’avrà non riuscirà a chiudere le commesse».

Stocco F.lli srl è un’azienda di Castello di Godego, in cui lavorano 40 persone. Realizza arredi in ferro, sedie e tavoli in particolare, con anche elementi plastici.

«Il ferro ha avuto rincari dal 30 al 60%, quello da costruzioni anche del 100% – spiega il titolare Giampaolo Stocco  (in foto) -, il politilene ha visto un rincaro del 20%. Per non parlare dell’aumento del costo dell’energia che si riversa sul costo dei trattamenti superficiali (cromature, verniciature) e dei costi di trasporto, saliti del 34-35%. I fornitori spiegano gli aumenti dei costi del ferro dicendo che c’è una minor produzione a livello internazionale: le miniere indiane, cilene e cinesi avrebbero rallentato l’estrazione a causa, ovviamente, della pandemia. Ma un fattore sono anche le decisioni di Cina e Usa di conservare materie prime sempre più scarse per il mercato interno. Così l’Europa rimane al palo.»

«È molto difficile lavorare in questa situazione – continua Stocco -: c’è un pressione al ribasso dei margini operativi. Siamo infatti alle volte costretti a ordinare materiali a “prezzo aperto”. Anche noi, come altre aziende, stiamo mantenendo più alte le scorte interne, in particolare del ferro ma anche delle plastiche. La vedo dura almeno fine a settembre».

Mould Design è una ditta di Volpago che produce stampi e dà lavoro a 6 persone.

«Facciamo lavorazioni meccaniche e, come materia prima, utilizziamo prevalentemente l’acciaio – dice il titolare Andrea Formaggi (in foto) -. L’aumento del prezzo dell’acciaio e dei normalizzati (componenti meccaniche di serie che vanno applicate sugli stampi, ndr) è stato del 5%, che non è poco. Ultimamente non abbiamo registrato carenza di materiali o ritardi nelle consegne, come fu invece un anno fa dal momento che i nostri grandi fornitori si rifornivano in Cina. Ora sembra che si siano riorganizzati».  


 

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