La CNA chiede la costituzione di un Tavolo provinciale per il credito

«Un Tavolo tra associazioni di categoria, banche e confidi per facilitare l’accesso al credito e rilanciare l’economia trevigiana». Lo chiede la CNA di Treviso, convinta che la risposta pronta ed efficace all’esigenza di liquidità delle imprese sarebbe già un passo in avanti importante sulla strada della ripresa, un aiuto mica da poco al sistema produttivo.

«La decisione della Bce di finanziare il sistema bancario europeo a tre anni, al tasso bassissimo dell’1%, con 500 miliardi di euro, di cui un centinaio a quello italiano, deve tradursi immediatamente nella rapida messa a disposizione del credito per le imprese e per le famiglie a costi inferiori di quelli attuali – afferma Giuliano Rosolen, direttore della CNA provinciale -. I soldi delle banche devono servire al sistema produttivo per la ripresa dell’economia del Paese, non devono finire solo in “sicuri” buoni del tesoro che rendono anche il 7%. Dagli istituti di credito non ci aspettiamo questo, ci aspettiamo invece una consistente immissione di liquidità nel sistema produttivo».

La richiesta di avviare un Tavolo di concertazione tra i soggetti che hanno a che fare con l’erogazione di affidamenti alle imprese parte proprio dall’esigenza di facilitare la vita degli imprenditori trevigiani in quello che si prospetta l’anno più duro dall’inizio della crisi.

«Il primo compito del Tavolo – continua Rosolen – dovrà essere quello di definire tempi certi di risposta alle richieste di finanziamento delle imprese. Oggi le imprese aspettano in molti casi anche oltre i 60 giorni perché venga deliberata una pratica di credito: non è cosa accettabile. La risposta alle richieste di finanziamento deve avvenire entro 15 giorni».

Ma le proposte concrete che la CNA porterebbe sul Tavolo sono anche altre, come ad esempio la possibilità per le imprese trevigiane, rispetto agli affidamenti in conto capitale, di rimborsare, per 12 mesi, solo le quote di interesse e non il capitale.

Il Tavolo, infine, dovrebbe fare pressione sulla Pubblica Amministrazione affinché acceleri i pagamenti alle imprese. «Ammonta a circa 1 miliardo di euro il credito che le imprese trevigiane vantano rispetto l’insieme della Pubblica Amministrazione – conclude il direttore della CNA -. Già smobilitare questo “tesoretto”, fermo nelle casse degli enti a causa delle storture del Patto di Stabilità, consentirebbe alle imprese di avere soldi in cassa per pagare i propri fornitori e dipendenti, eliminando uno degli ostacoli principali che incontrano attualmente nel portare avanti il proprio business».


 

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