Bilancio 2010: ripresa lenta, rimane il problema del credito, servono più fondi per i Confidi

Per le piccole imprese trevigiane il 2010 si conclude in modo non sufficientemente positivo rispetto le previsioni di inizio anno.

La situazione nel manifatturiero permane negativa con una particolare pesantezza nella carpenteria meccanica, nel sistema moda, nel legno-arredo, nell'autotrasporto, mentre segnali più positivi si sono visti per le imprese che erogano servizi alla persona. Dati più positivi sono venuti dalle imprese che esportano, ma la strada da percorrere per il recupero del terreno perduto è ancora lunga. L'industria che esporta ha recuperato rispetto gli anni precedenti, ma questo recupero non ha avuto una immediata ricaduta sull'artigianato. I dati confermano infatti che il ciclo economico in ripresa si riflette con un certo ritardo sulle micro imprese che sono le fornitrici delle grandi aziende.

Rimane difficilissima, invece, la situazione del settore dell’edilizia, dove dall’inizio della crisi, a livello nazionale, sono stati persi 250 mila di lavoro che rischiano di toccare quota 290 mila nel 2011.

Le opere medio piccole, i programmi per l’housing sociale e per la sostituzione e gli ampliamenti delle costruzioni esistenti  sono rimasti di fatto al palo. Le gare in quest’ultimo anno non solo si sono ridotte come importi complessivi, ma hanno visto un calo delle opere più piccole; inoltre le semplificazioni promesse non ci sono state e si sono ulteriormente allungati i tempi per il pagamento dei lavori svolti.

Ma  il nodo cruciale per il settore delle costruzioni è quello fiscale. Non solo le tasse non sono diminuite, ma c’è stata l’introduzione del prelievo del 10%, a titolo d’acconto d’imposta, sui pagamenti relativi alle ristrutturazioni calcolato, incredibilmente, sui ricavi piuttosto che sugli utili. Abbiamo inoltre rischiato l’azzeramento del bonus del 55% per l’efficienza energetica, e solo grazie ad una forte mobilitazione di tutte le organizzazioni di rappresentanza delle piccole e medie imprese siamo riusciti, almeno per il 2011, a farlo prorogare. La decisione di allungare da 5 a 10 anni il periodo in cui si potrà ammortizzare la detrazione però vanifica in parte i vantaggi del bonus, con il rischio di una forte riduzione degli investimenti.

In generale, nel 2010 spiragli più positivi sono venuti dal fronte del credito dove sono aumentati gli impieghi bancari a favore delle micro imprese.

Tuttavia, l'accesso al credito non si è normalizzato e la lieve crescita dei finanziamenti erogati dalle banche alle imprese è avvenuta a un costo reale accresciuto rispetto al passato. Il nodo cruciale rimane, dunque, facilitare l’accesso al credito per le piccole e medie imprese, soprattutto per quelle non sufficientemente patrimonializzate che faticano a ottenere fidi a tassi sostenibili dagli istituti di credito.

In questa partita, giocano un ruolo strategico per la tenuta del sistema produttivo e sociale i consorzi fidi, veri e propri “ammortizzatori sociali” che hanno contribuito ad attenuare l’impatto della crisi per artigiani e piccole e medie imprese. La Canova, il consorzio fidi di CNA, nel 2010 ha garantito affidamenti per oltre 33 milioni di euro.

Il rischio che si profila, tuttavia, è l’erosione del patrimonio dei consorzi fidi, essendo notevolmente aumentato dall’inizio della crisi il loro tasso di sofferenza. Anche il sistema di garanzia, dunque, va tutelato, e ancor più nell’attuale contesto di crisi, perché possa continuare a svolgere la sua insostituibile funzione sociale.

Le istituzioni pubbliche devono aumentare i fondi destinati ai consorzi fidi, almeno per tutta la durata di questa sfavorevole congiuntura economica. Solo così le nostre cooperative potranno continuare a svolgere l’essenziale funzione sociale di “polmone” del nostro tessuto imprenditoriale. Chiediamo infine che le imprese vengano messe in condizioni di competere attraverso finanziamenti e regole che possano permetterci di continuare a garantire la qualità del nostro lavoro.

 

Alessandro Conte, presidente CNA provinciale


 

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