Credito, le associazioni di categoria trevigiane contro la Regione Veneto

La gravità della situazione nel credito alle piccole imprese chiede risposte pubbliche adeguate e tempestive.

Le Associazioni di rappresentanza dell’agricoltura, dell’artigianato, del commercio e il mondo della cooperazione della provincia di Treviso hanno inviato alla Regione Veneto un documento unitario avente ad oggetto l’annosa e critica questione del credito, formulando delle specifiche richieste.

A fronte dell’operatività garantita al mondo imprenditoriale, della vicinanza alle imprese, delle garanzie prestate alle stesse (fidejussioni in essere superano i 250 milioni di euro per 6.130 aziende),  gli organismi associativi del credito hanno subito il taglio dei finanziamenti regionali in favore di Veneto Sviluppo. Una società giudicata del tutto inadatta, per oneri burocratici e tempi di istruttoria, alla tipologia dei domande provenienti dai settori in questione. L’operatività di Veneto Sviluppo non copre infatti gli ammontari  al di sotto dei 50mila euro (il 50% delle domande) e, fatto oltremodo grave, non risponde alla domanda di liquidità, che è oggi assolutamente prevalente.

Non bastasse,  i Confidi non hanno fin qui ricevuto quanto dovuto per legge e già deliberato dalla Regione Veneto per gli anni 2009 e 2010.

Il patrimonio dei Confidi e quindi la loro operatività, è stata supportata dalla Camera di Commercio, dall’Amministrazione provinciale,  e da diversi Comuni della Marca che ben si rendono conto della dimensione del problema e dell’efficacia degli interventi.

La Regione, sempre tramite Veneto Sviluppo, ha cercato di ovviare con un’iniziativa di garanzie a pacchetto, denominata “tranched cover”, che ha la caratteristica di complicare terribilmente le soluzioni che potrebbero essere decisamente più semplici.

Le Associazioni lamentano la scarsa considerazione dell’istituzione per i Confidi e il suo allontanamento dagli stessi, pertanto richiedono:

  • la riapertura del confronto per ricercare soluzioni condivise;
  • il rifinanziamento dei fondi antiusura, che rappresentano  un vero e proprio ammortizzatore sociale per le imprese in situazioni difficili e possono concorrere ad evitare che alcuni casi  degenerino;
  • il ripristino dell’intervento di patrimonializzazione a favore dei Confidi  nella prossima manovra di assestamento del bilancio regionale;
  • il saldo dei contributi dovuti.  
Documento-unitario-su-Credito-e-Confidi.pdf (277 download)

 

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