I pensionati del lavoro autonomo: «Massacrati dall’austerity di Monti»

Pensionati del lavoro autonomo allo stremo per le manovre del Governo. Lo denuncia il CUPLA provinciale, il coordinamento dei pensionati del lavoro autonomo che rappresenta le otto associazioni di categoria ANAP-Confartigianato, CNA Pensionati, FNP Coldiretti, APPA Casartigiani, FIPAC Confesercenti, 50&Più Fenacom Confcommercio, ANP-CIAgricoltori, CGAI Confagricoltura.

Nei giorni scorsi hanno sottoscritto un documento che denuncia la pesante situazione dei pensionati il cui potere di acquisto “si è ridotto del 30 per cento nel corso degli ultimi 10 anni” e che è destinato a ridursi ancora e in modo esponenziale per “l’aumento considerevole della pressione fiscale sulle fasce più deboli”.

Il CUPLA, coordinato da Lino Zambon, denuncia inoltre che il “50% dei pensionati ricevono meno di 500 euro al mese e che la media nazionale delle pensioni non supera i 750 euro mensili” e che oggi “ben 8 milioni di cittadini vivono in povertà, e che ulteriori 2 milioni e mezzo sono le famiglie in drammatiche difficoltà”.

Nel documento, sottoscritto da tutte le sigle che fanno capo al CUPLA, si chiede al Governo, alle forze politiche e ai parlamentari della Marca Trevigiana di attivarsi per rivedere il paniere ISTAT e poter così avere un parametro realistico al fine della rivalutazione dei trattamenti pensionistici oggi ben lontani dal reale costo della vita; innalzare la soglia di reddito per l’esonero dal pagamento delle tasse e dei ticket sanitari; rivedere la distribuzione dei carichi fiscali che oggi colpisce in modo troppo pesante le fasce deboli; ricostituire con adeguati e dignitosi finanziamenti il Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza e la Disabilità; esentare i redditi medio-bassi dal pagamento dell’IMU.

Il CUPLA provinciale ritiene che la politica di rigore del Governo stia massacrando le fasce deboli del Paese e che si sia perduto ogni criterio di equità e giustizia sociale. «La situazione è ormai al limite della sostenibilità – conclude Zambon – Il CUPLA provinciale di Treviso, in rappresentanza di tutte le associazioni del lavoro autonomo, continuerà a monitorare l’evolversi della situazione e, se non ci saranno segnali chiari di inversione di rotta da parte del Governo, si mobiliterà anche a Treviso per far sentire forte la voce dei pensionati».


 

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