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Le battaglie vinte: l’IVA per cassa e il credito agevolato. Intervista a Giuliano Rosolen
«Nel decreto Sviluppo ci sono alcuni provvedimenti importanti per le imprese, frutto delle battaglie della CNA insieme a R.ET.E. Imprese Italia».
Giuliano Rosolen, direttore provinciale della CNA di Treviso, appare molto soddisfatto. Le associazioni di categoria della piccola e media impresa, riunite in R.ET.E. Imprese Italia che fa sentire con voce unitaria le richieste di questa parte del mondo produttivo italiano, sono riuscite a far passare importanti provvedimenti per «allentare i vincoli finanziari sulle imprese, rilanciare i consumi e la domanda interna». E anche sul fronte trevigiano, nelle scorse settimane, sono stati portati a casa significativi risultati in materia di credito agevolato alle imprese.
Giuliano Rosolen, a quali sono i provvedimenti più utili per le imprese che CNA è riuscita ad ottenere?
Senza dubbio il nuovo regime di IVA per cassa, applicabile a tutte le imprese con volume d’affari inferiore ai 2 milioni di euro. Grazie al nuovo sistema, l’IVA potrà essere versata solo dopo l’incasso del corrispettivo e detratta solo dopo il pagamento delle fatture. Fino ad oggi questa possibilità era riservata alle aziende con meno di 200 mila euro di fatturato, il che escludeva la stragrande maggioranza delle imprese manifatturiere che lavorano su commessa. Si tratta di un indubbio aiuto al mantenimento dell’equilibrio finanziario delle piccole imprese che non produce impatti negativi sul bilancio pubblico. Per la CNA, impegnata da due anni in questa battaglia con pazienza e determinazione, è una vera e propria vittoria che, oltretutto recepisce una direttiva europea, la 45 del 2010. Era ora!
Cos’altro?
Ci sono poi misure-ossigeno per il comparto dell’edilizia, uno dei settori più in difficoltà a seguito della crisi economica. Sempre in materia di IVA, le imprese edili potranno portare a compensazione l’imposta a credito relativa agli immobili invenduti anche dopo 5 anni dall’ultimazione dei lavori.
Tra i traguardi raggiunti dalle associazioni della piccola e media impresa c’è poi l’innalzamento dell’aliquota dal 36% al 50% e dell’importo (da 48 a 96 mila euro) delle detrazioni IRPEF per i lavori di ristrutturazione, oltre che la proroga dei benefici fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici con la conferma dell’aliquota della detrazione del 55% modificando la previsione del decreto che equiparava gli interventi energetici a quelli di ristrutturazione.
Il credito alle imprese rimane però il vero nodo. Si sta muovendo qualcosa su questo fronte?
La CNA, insieme alle altre associazioni, ha ottenuto, nelle settimane scorse, risultati importanti anche su questo fronte “caldo”. Il presidente della Regione Veneto ha finalmente risposto alla lettera in cui chiedevamo all’ente l’erogazione dei contributi ai fondi rischi dei confidi relativi agli anni 2008/2009 mettendo in pagamento il saldo 2008 e l’acconto 2009.
E poi la Camera di Commercio di Treviso, sempre su sollecitazione della CNA e delle altre categorie, ha incrementato di altri 800 mila euro il fondo di 1 milione e 200 mila euro destinato nel 2012 al rifinanziamento dei fondi rischi dei confidi. Un ottimo risultato per le imprese perché i confidi potranno così mettere in moto finanziamenti per 30 milioni di euro a sostegno dell’economia trevigiana.
Che insegnamento possiamo trarre da queste vittorie?
Che uniti si vince. Quando le associazioni di categoria, che rappresentano il variegato mondo della produzione italiana, si mettono insieme con obiettivi comuni ottengono risultati che rendono più competitivo il sistema. Questa è la concertazione che funziona e che riteniamo utile al Paese.