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Serrata dei Comuni, Conte: siamo a fianco dei sindaci
Solidarietà ai sindaci trevigiani costretti alla serrata dei municipi. Arriva dalla CNA provinciale di Treviso, che ogni giorno registra gli effetti della politica dei tagli lineari del governo sulle imprese messe in difficoltà dai ritardi nei pagamenti.
«Siamo preoccupatissimi – fa sapere Alessandro Conte, presidente dell’associazione di categoria artigiana -. La situazione in cui versano alcuni Comuni, come Caerano San Marco, Casale, Giavera e Ponzano, è drammatica. Ma tutti i Municipi della Marca subiscono tagli pesantissimi ai trasferimenti dello Stato, rendendo problematica l’erogazione dei servizi ai propri cittadini. Siamo dunque a fianco dei sindaci e ci preoccupa la possibilità che gli stessi possano essere perseguiti penalmente, come ha segnalato il procuratore Fojadelli, perché non vorremmo assistere a un inedito scontro istituzionale. Le istituzioni della Marca e le associazioni imprenditoriali devono unirsi per chiedere più equità a Roma, pena il degrado del nostro territorio».
I Comuni della nostra provincia, già storicamente penalizzati nei trasferimenti statali, subiranno tagli ulteriori nel 2011 per circa 20 milioni di euro, e di oltre 32 milioni nel 2012 e nel 2013. Poi c’è l’incubo del rispetto del patto di stabilità che ha bloccato gli investimenti in opere pubbliche (-30% nel 2011, è la stima) e causa il ritardo nei pagamenti alle imprese mettendo a rischio la tenuta delle aziende (l’aumento dei fallimenti è significativo).
«I casi clamorosi dei quattro Comuni trevigiani sono inaccettabili – continua Conte -. Chiediamo che vengano concesse delle deroghe speciali al rispetto del Patto perché oggettivamente le situazioni specifiche sono insostenibili. Siamo molto preoccupati per il taglio dei servizi e per l’aumento delle tariffe che tutti i Comuni saranno costretti a fare nel 2011. Si tratta di vere e proprie tasse occulte a danno delle famiglie, molte delle quali già provate da precarietà lavorativa o perdita del lavoro. E siamo preoccupati per il blocco delle opere pubbliche, che va ad appesantire lo stato di crisi dell’edilizia e dei settori collegati. Non può esserci ripresa economica senza un’iniezione di spesa pubblica. L’economia verrà ulteriormente compromessa se gli enti pubblici frenano sui pagamenti e non investono».
La CNA, che da anni chiede l’attuazione del federalismo fiscale, è altresì allarmata per i contenuti della riforma tributaria – il meccanismo della cedolare secca e dell’Imu – che introduce nuove forme di squilibri tra prelievo fiscale e trasferimenti, con Comuni che verranno penalizzati rispetto ad altri in assenza di un fondo perequativo.