PAT Asolo, no alle speculazioni, sì alle riconversioni. Documento unitario delle Associazioni di categoria

«La provincia di Treviso ha 1.077 aree produttive, con già destinati ad uso produttivo 80 milioni di mq di superficie, di cui solo 60 realmente utilizzati. L’autorizzato dunque basta per i prossimi 20 anni. In questo quadro, il consumo di territorio agricolo a scopo produttivo e commerciale appare una scelta altamente discutibile. Tanto più se si parla di una città come Asolo, il cui valore economico è legato alla sua bellezza e all’integrità del paesaggio».

La CNA di Asolo, per bocca del presidente Giancarlo Dal Bello, prende posizione contro il PAT di Asolo che la giunta si appresta a portare in consiglio comunale per l’approvazione.

«Sviluppo e ambiente oggi devono andare insieme, soprattutto in una provincia come Treviso e in una regione come il Veneto, ad alta vocazione turistica – continua Dal Bello -. Le aree industriali e artigianali esistenti vanno ridotte in numero e razionalizzate, in un quadro di programmazione intercomunale, anche per dare alle aziende servizi e infrastrutture migliori. Alle imprese va data inoltre la possibilità di trovare gli spazi di cui hanno bisogno dentro tali zone, anche attraverso lo strumento del credito urbanistico ed edilizio e commerciale».

La CNA ritiene che i PAT debbano servire ad incentivare la razionalizzazione dei siti produttivi e comportamenti virtuosi da parte delle aziende, non a mettere le basi per nuove speculazioni a danno del territorio e della sua economia. E che ogni azione di programmazione debba poggiare su un’idea forte: che la massimizzazione del bene comune sia più importante dell’interesse individuale.

«Anche il patrimonio residenziale esistente è sufficiente alle esigenze abitative degli asolani – precisa il presidente della CNA di Asolo -. Se si vuole sviluppo e tutela l’unica strada è il recupero del patrimonio esistente, che va efficientato sul piano energetico e rinnovato su quello strutturale ed estetico. Se gli enti locali cominciassero a rinnovare il proprio patrimonio edilizio saremmo già a buon punto anche per quanto riguarda la ripresa di un settore in crisi come l’edilizia».

Oltre di contenuto, per la CNA, c’è anche una questione di metodo. «L’Amministrazione deve fare la programmazione territoriale con le forze produttive e sociali prima di arrivare a decidere in consiglio comunale – conclude Giancarlo Dal Bello -. La consultazione deve essere sostanziale e non formale. Auspichiamo il congelamento delle decisioni sul PAT finché non venga attuato il pieno coinvolgimento delle forze del territorio per i necessari approfondimenti».

Le Associazioni di categoria Ascom, CIA, CNA, Confartigianato AsoloMontebelluna, Coldiretti, su impulso della CNA, si sono riunite ieri, martedì 9 aprile, e hanno elaborato un documento unitario invitato all’Amministrazione comunale.

Lettera-associazoni-di-categoria-PAT-Asolo.pdf (238 download)

 


 

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