Storie di innovazione. Dentro le nostre imprese. Per condividere le buone pratiche e imparare dal “vicino”.

Il seminario “Alla ricerca dello sviluppo” con il prof. Marco Vedovato, lo scorso 23 gennaio, ha fornito spunti interessanti per ripensare il ruolo e la responsabilità della piccola e media impresa nell’andamento economico del nostro Paese.

I dati relativi all’economia e alle prospettive future fornitici dal docente fanno riflettere: nel 1990 il divario di produttività tra Germania e Italia era di 3 dollari/ora, nel 2012 il distacco è aumentato a 12 dollari/ora. Il nostro Paese di colloca ben 6 dollari/ora sotto la media UE.

Questo ha un riflesso diretto sul reddito e sull’occupazione, come già ci stiamo accorgendo: non a caso l’Italia nel 1990 aveva un reddito pro capite inferiore alla Germania di soli 9 punti, nel 2012 il divario è salito a 32!

Se questo trend continua, è evidente che l’Italia è destinata al declino economico e sociale: meno impresa, meno lavoro, meno benessere, più disoccupazione, più disagio sociale.

Secondo Vedovato, la chiave che porta ad innalzare la produttività e a mantenere l’attuale livello di benessere (reddito e occupazione) è l’INNOVAZIONE.

Essa dipende da diversi fattori, su alcuni dei quali ciascun imprenditore e lavoratore ha possibilità di incidere.

Se, infatti, sui fattori di contesto (tassazione, pressione burocratica, costo dell’energia, infrastrutture inadeguate etc.) si ha margini di intervento quasi nulli, c’è invece un elevato margine di intervento all’interno delle nostre imprese e luoghi di lavoro, agendo sui fattori culturali e organizzativi.

Questo è stato il messaggio forte uscito dal seminario “Alla ricerca dello sviluppo”, che chiama ciascuno alla sua parte di responsabilità nel fermare il declino del sistema-Paese e nell’imprimere al futuro la svolta che vogliamo.

Il prof. Vedovato ha fornito alcune azioni possibili per portare cambiamento culturale e organizzativo nelle imprese, spiegando che la cultura dell’innovazione è nelle mani (e nella testa) dell’imprenditore che deve:

  • stimolare la revisione dei modelli mentali
  • integrare competenze vecchie e nuove
  • premiare innovazione e creatività: il miglior incentivo per gli innovatori è la visibilità
  • sapere che l’innovazione è un processo continuo e va strutturata in un processo codificato

L’innovazione dunque non è il Santo Graal: molti imprenditori, infatti, hanno già implementato processi di innovazione che hanno consentito alle proprie imprese di rimanere competitivi.

Il 27 febbraio, protagonisti saranno gli innovatori CNA, che racconteranno come sono nate idee, prodotti, servizi, modelli organizzativi innovativi nelle proprie aziende  condividendo con gli altri i propri successi e ascoltando quelli dei colleghi. 

Sarà presente il prof. Vedovato con cui i presenti si potranno confrontare e avere anche eventualmente indicazioni pratiche su come migliorare il procedimento/strumento adottato.

Per partecipare come NARRATORE, inviaci una mail ( treviso@cna.it) o un fax (0422.315666) con le informazioni indicate nel modulo qui sotto. Entro e non oltre il 17 febbraio. Grazie

 

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