Alleanza delle parti sociali trevigiane per la Città metropolitana

Il punto di partenza è 17 sigle sindacali* e il loro “Manifesto per il nuovo sviluppo locale”. Il punto di arrivo è – sarà – la città metropolitana del Veneto centrale: la “nuova massa critica” istituzionale in grado di governare problemi e opportunità della società e dell’economia nei mutati scenari globali e di fungere di stimolo allo sviluppo, potendo così competere adeguatamente con le migliori realtà urbane europee.

Copia di manifesto per lo sviluppo futuro 8

Il punto di partenza per la semplificazione dei livelli di governance territoriale – attualmente troppo frammentata e quindi incapace di gestire processi complessi e di stimolare lo sviluppo – è, appunto, la semplificazione: portare 17 organizzazioni a condividere e sottoscrivere un documento è certo un buon viatico per un progetto di riorganizzazione istituzionale. Del resto, non si tracciano sentieri nuovi se non con l’esempio.

Le associazioni di categoria e i sindacati della provincia di Treviso sono abituati a concertare iniziative. Lo hanno fatto sul lavoro (con il Documento per il Lavoro 2013 appena approvato dal Consiglio provinciale), lo hanno fatto sul territorio (con il Documento di programmazione territoriale), lo hanno fatto sulla legalità (con il Patto per la legalità contro le infiltrazioni della criminalità organizzata), lo hanno fatto per le elezioni politiche dello scorso febbraio presentando un manifesto di desiderata ai candidati trevigiani.

Lo fanno ora con questo Manifesto per il nuovo sviluppo locale, frutto del lavoro del tavolo unitario coordinato da Unindustria Treviso, che è stato presentato alla stampa venerdì 3 maggio, in Camera di Commercio. Un’iniziativa unica a livello veneto, probabilmente nazionale.

«Il Manifesto nasce da una visione sistemica dell’economia e della società da parte delle associazioni di categorie e dei sindacati della provincia di Treviso – ha spiegato Giuliano Rosolen, direttore della CNA che ha aperto i lavori, presentando i contenuti del documento -. Stiamo vivendo una crisi profonda che richiede al più presto riforme sul piano economico, sociale, istituzionale. Il nostro obiettivo è incrementale la competitività del territorio, per fare ciò l’assetto istituzionale attuale non è più adeguato».

Copia di manifesto per lo sviluppo futuro 5

Il livello adeguato è, appunto, l’area metropolitana, la Pa.Tre.Ve., che ridisegna il nuovo perimetro della “massa critica istituzionale” attorno alle province di Padova, Treviso e Venezia.

E se nel Veneto dei campanili, sul piano politico e istituzionale si riuscirà a mettere da parte gli interessi di bottega e a fare massa critica, sarà grazie alla tanto vituperata Unione Europea che, nel Piano 2014-2020, individua proprio nelle aree metropolitane e nei Gal (gruppi di azione locale) le dimensioni istituzionale e comunitaria meritorie di ricevere finanziamenti a progetti (non riorganizzare le funzioni significa insomma perdere risorse per lo sviluppo del nostro territorio: 20 miliardi di euro a disposizione del nostro Paese).

E un po’ di merito andrà anche al tavolo unitario delle associazioni e dei sindacati della provincia di Treviso che con questa iniziativa aprono un percorso per dare il proprio contributo al cambiamento, “con il coinvolgimento attivo di tutti i propri associati e con l’elaborazione di una proposta da offrire al dibattito pubblico”.

Di città metropolitana si parlerà quindi il prossimo 20 maggio, nel convegno organizzato alle ore 17 al BHR Hotel di Quinto di Treviso. Sul tema “Padova Treviso Venezia. Una grande area metropolitana per lo sviluppo del Veneto centrale” interverranno: il prof. Stefano Micelli, della Venice International University, che presenterà la ricerca OCSE “La Venezia Metropolitana”; Thierry Baert dell’Agence de developpement et d’urbanisme Lille Métropole che porterà la testimonianza di una città metropolitana europea di successo; i soggetti promotori del Manifesto. Seguirà quindi una conversazione tra il sociologo Daniele Marini, l’economista Giancarlo Corò, l’urbanista Francesco Sbetti, la politologa Patrizia Messina.

*I sottoscrittori del Manifesto sono:
Per le Associazioni di categoria: Ance, Casartigiani, Cia, Cna, Coldiretti, Confagricoltura, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Unindustria
Per le organizzazioni sindacali: Cgil, Cisl, Uil

Manifesto-per-lo-sviluppo-locale-_03_04_2013.pdf (249 download)

 


 

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