Area ex Nigi a Mogliano Veneto, la proposta delle Associazioni di categoria unite «Integrale recupero a verde dell’ex Nigi oppure, in alternativa, farne luogo di “innovazione socio-territoriale” con un “progetto di comunità”».

“L’area denominata ‘ex Nigi’ è sicuramente da recuperare e integrare con il centro urbano, ma evitando – come purtroppo la Variante 1 al PAT consente – di adibirla all’insediamento di nuove strutture commerciali medio o grandi (supermercati o centri commerciali) che potrebbero influire sullo sviluppo del commercio e sulla vita del centro città e delle frazioni”.

Si legge nelle osservazioni alla Variante 1 al PAT formulate da Ascom Confcommercio Treviso, CNA territoriale Treviso, Confartigianato Imprese Treviso, Casartigiani Treviso, Confcooperative Unione Interprovinciale Belluno Treviso, Legacoop Veneto, Confesercenti Treviso, Confagricoltura Treviso, CIA Agricoltori Italiani Treviso, recapitate nei giorni scorsi al Comune di Mogliano Veneto.

Le categorie aperte al dialogo con l’Amministrazione comunale

Questa iniziativa, che si inserisce nell’ambito della fase partecipativa propedeutica all’adozione della variante, va letta nel senso di un impegno propositivo da parte dei corpi intermedi su temi strategici che riguardano il territorio e vuole rappresentare un ulteriore appello al dialogo verso l’Amministrazione, per stimolare un approfondimento diretto sul tema, molto sentito dalla comunità moglianese e dei Comuni limitrofi.

Nove associazioni di categoria, dunque, si sono unite per favorire una rigenerazione urbana più sostenibile, in un’ottica di area vasta, dell’area artigianale dismessa denominata “ex Nigi-Datalogic” alla porta nord di Mogliano Veneto: 15 mila metri quadri collocati all’incrocio tra l’asse storico del Terraglio e la nuova Tangenziale nord.

Per il recupero di quest’area dismessa le Associazioni sostengono e chiedono – nelle osservazioni indirizzate al Comune di Mogliano Veneto – l’adozione di un approccio “ecosistemico e interdisciplinare, così da considerare il contesto per le sue caratteristiche paesaggistico-ambientali, socio-culturali o economiche”.

I principi-guida per la rigenerazione dell’area

Nel documento, redatto congiuntamente grazie ad un proficuo lavoro di squadra, che mette in evidenza la capacità propositiva delle categorie economiche del territorio, le Associazioni invocano 5 principi sui quali incardinare le politiche di sviluppo del territorio:

  1. approccio sistemico e di area vasta,
  2. rigenerazione urbana senza consumo di suolo,
  3. attenzione alla sostenibilità sociale ed ambientale,
  4. vivibilità e fruibilità dei centri storici,
  5. rivisitazione delle procedure amministrative negli accordi pubblico-privato.

Ritengono inoltre inderogabili tre principi: sostenibilità economica, socio-occupazionale, ambientale.

L’obiettivo – rileva con determinazione il documento – intende porre al centro delle politiche pubbliche la necessità di coniugare le politiche urbanistiche con la programmazione commerciale, legando lo sviluppo al miglioramento degli standard economici, estetici, ambientali, sociali e restituendo, laddove possibile, azioni progettuali che ripristinino il verde e le condizioni di naturalità della zona di grande pregio naturalistico, con la possibilità di trasferire altrove la cubatura.

Insomma – si legge ancora nel documento – “in un quadro di sviluppo economico locale come quello del Comune di Mogliano Veneto, la scelta di insediamento di ‘nuove strutture commerciali della grande distribuzione’ non può prescindere dalla creazione di scenari di impatto economico e della loro valutazione degli effetti sul tessuto imprenditoriale nel breve, medio e lungo periodo; l’attivazione di tali trasformazioni necessita delle più approfondite e condivise valutazioni”.

Cosa realizzare nell’area ex Nigi? La proposta delle categorie 

Il passo avanti di questo documento ora posto nelle mani dell’Amministrazione comunale – è l’unitarietà di intenti di tutto il mondo imprenditoriale, che chiede a gran voce, con motivazioni e studi ben definiti, la possibilità di diventare soggetti attivi di un cambiamento realmente capace di promuovere uno sviluppo razionale, sostenibile, compatibile con le esigenze demografiche.

Il documento delle nove Associazioni si conclude con una proposta chiara e inequivocabile. Si legge: “Per quanto fin qui fissato, le scriventi Associazioni ribadiscono che la destinazione maggiormente auspicabile dell’area sarebbe, pertanto, il suo integrale recupero a verde, ripristinando il più possibile le condizioni di naturalità dei suoli con la demolizione dei manufatti esistenti ed il trasferimento della cubatura in zone proprie e compatibili con l’edificato”.

In alternativa al recupero integrale a verde con trasferimento della cubatura altrove, l’area ex Nigi, per le 9 Associazioni, potrebbe diventare un luogo di innovazione socio-territoriale con spazi pubblici (parco, strutture a impatto zero per uso collettivo, come ad esempio: spazio giovani, co-housing per anziani, orti sociali, spazio per le scuole etc., con accessibilità a prevalenza ciclabile. 


 

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