Artigiano si becca 1000 euro di multa per non aver compilato il questionario Istat La CNA: «L’Istat e gli altri enti di ricerca non chiedano alle imprese dati già in possesso alla PA»

Un imprenditore metalmeccanico della zona di Castelfranco si è visto recapitare una sanzione di 1.032 euro (!) per non aver compilato il questionario Istat relativo al Censimento permanente delle unità economiche (CPUE) – Rilevazione multiscopo qualitativa sulle imprese (IST-02623) dell’anno 2022. L’obbligo di compilazione scadeva il 31 marzo 2023. Il 23 giugno è stata notificata l’ammenda.

Le sanzioni, in caso di mancata compilazione, vengono somministrate ai sensi degli art. 7 e 11 del decreto legislativo n. 322/1989 secondo i criteri riportati nel DPR 9 marzo 2022 di approvazione del programma statistico nazionale.

LA PROTESTA DELL’ARTIGIANO

«Questa volta ho deciso di non compilarlo di proposito per protesta – spiega l’imprenditore, a cui abbiamo garantito l’anonimato -. Siamo vessati dalle rilevazioni degli enti statistici, a me arrivano anche quelle trimestrali di Unioncamere Veneto e quella del progetto Excelsior di Unioncamere nazionale, obbligatoria anch’essa. Non posso continuare a perdere tempo a compilare questionari complicati e spesso con domande a cui non so e non posso rispondere».

Il tema è ben noto alla CNA che, non a caso, viene spesso incaricata dalle proprie ditte associate di compilare i numerosi questionari a scopi statistici che arrivano alle imprese.

UN PROBLEMA GIÀ NOTO AI CENTRI SERVIZI CNA

«Il problema in effetti c’è – spiega Mattia Panazzolo, direttore della CNA territoriale di Treviso, che ha raccolto la protesta dell’imprenditore multato -. Alle imprese, e di conseguenza ai nostri centri servizi a cui viene spesso richiesto di compilarli per loro conto, vengono molte volte chiesti dati già in possesso della Pubblica Amministrazione, Inps e Agenzia delle Entrate sopra tutte, e questo comporta un inutile investimento di tempo e di energie».

La percezione delle imprese quindi non è quella di fare un servizio alla conoscenza comune utile a una migliore programmazione politica (che per altro non viene fatta), ma appunto quella di essere vessate di ulteriori aggravi burocratici e monetari (come se non ce ne fossero già abbastanza).

L’APPELLO DELLA NOSTRA ASSOCIAZIONE

Oltretutto, nelle rilevazioni di previsione, vengono fatte domande che spiazzano le ditte artigiane.

«Le imprese da coinvolgere nelle rilevazioni – spiega ancora Panazzolovengono selezionate sulla base dei settori di attività senza tenere conto a sufficienza delle dimensioni. Perciò ditte molto piccole si trovano a dover rispondere a domande che andrebbero rivolte a una ditta molto strutturata».  

L’appello di CNA agli imprenditori è comunque a compilare i questionari Istat e degli altri enti di ricerca per evitare sanzioni, eventualmente facendosi aiutare dagli uffici dell’Associazione.

L’appello all’Istat e agli enti di ricerca è di tarare meglio le domande in relazione alle dimensioni delle imprese e, soprattutto, a recuperare i dati già in possesso della PA da altre fonti, senza aggravare le imprese di ulteriori oneri burocratici.    


 

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