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Autostrade, la CNA: si mungono sempre le stesse vacche, artigiani massacrati
«Il Governo ha escogitato un ulteriore modo per far pagare le difficoltà finanziarie dello Stato alle imprese e alle famiglie italiane». Giuliano Rosolen, direttore provinciale della CNA di Treviso, esprime tutta l’insoddisfazione della categoria artigiana per l’aumento dei pedaggi autostradali, una scelta che appesantisce i costi delle imprese in un momento di grave difficoltà.
«Gli artigiani non ne possono più di questi continui aumenti – protesta il direttore della CNA -. Già l’abbiamo dura con la crisi. Con l’incremento dei pedaggi e l’istituzione di nuovi balzelli sui raccordi e sulle tangenziali ci massacrano. Il traffico commerciale infatti non può fuggire dalle autostrade, come fanno già oggi molti privati. È costretto purtroppo a rimanervi perché altrimenti non si consegnano più le merci».
La CNA rilancia dunque l’attuazione del “federalismo autostradale”.
«Si va a mungere sempre le stesse vacche – constata Rosolen -. Sappiamo che la coperta è ogni giorno più corta, ma non sempre la strada più facile – stangare i cittadini e le imprese – è quella più utile all’economia e al Paese. Il Governo dia piuttosto attuazione al cosiddetto “federalismo autostradale” obbligando i gestori a reinvestire nel territorio di competenza parte dei proventi dei pedaggi. Investimenti che servano a migliorare il sistema infrastrutturale trevigiano e veneto, non più adeguato alle sfide attuali».
La stangatina d’estate, oltretutto, è solo la prima. Poi ci sarà quella d’inverno. Infatti, l’articolo 15 della manovra economica prevede che dal 1° gennaio 2011 l’ANAS aumenti ulteriormente il canone annuo che i concessionari autostradali le devono corrispondere: altri 2 millesimi di euro a chilometro per le classi di pedaggio A e B e altri 6 millesimi di euro per le classi di pedaggio 3,4 e 5 (comma 4, lettera b).
«Le decisioni del Governo sono tutte in favore dell’ANAS e dei gestori autostradali, che già hanno avuto il rinnovo delle concessioni con previsti automatismi nell’aumento dei pedaggi che fanno correre le tariffe più del tasso d’inflazione – afferma Rosolen -. Le tariffe delle autostrade devono invece essere legate agli utili, agli investimenti sulla logistica e sulla sicurezza, e questi investimenti devono essere certi e tempestivi».