Bonus edilizi, incontro con la Prefettura: «Il Governo sblocchi i crediti incagliati»

Questa mattina, giovedì 30 marzo 2023, rappresentanti delle imprese e dei sindacati delle costruzioni si sono recati in Prefettura per presentare una posizione comune sul tema dei bonus edilizi. Per CNA sono intervenuti il presidente provinciale Luca Frare e il responsabile dei mestieri Enrico Foffani.

Sono stati illustrati gli effetti che il decreto-legge n. 11/2023 sta avendo e avrà sul nostro territorio se non verranno prese tempestivamente le necessarie misure di sblocco dei crediti incagliati e di programmazione del sostegno alla riqualificazione energetica e sismica del patrimonio immobiliare italiano per i prossimi anni.

Il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri il 16 febbraio scorso, infatti, ha interrotto improvvisamente e inaspettatamente la cessione dei crediti e lo sconto in fattura senza risolvere il problema dei crediti incagliati legati ai bonus edilizi. A tal proposito anche la possibilità, recentemente introdotta, per le banche aventi crediti in giacenza, di acquistare BTP con cadenza almeno decennale, non sembra risolvere la questione. Secondo le stime del Governo, si tratta di 19 miliardi di euro, già maturati, che se non pagati mettono a rischio 90.000 cantieri di ristrutturazione delle case delle famiglie italiane in corso in tutta Italia. 

La sottovalutazione di questo problema rischia dunque di condannare il nostro Paese a una brusca frenata e a un pericoloso crollo di fiducia. Una vera e propria bomba a orologeria che rischia di creare danni  enormi per lavoratori, famiglie e imprese. Il blocco del mercato della cessione dei crediti fiscali sta  infatti creando una vera e propria crisi sistemica nell’economia italiana: l’impossibilità di cedere sul  mercato i bonus determina una carenza di liquidità nelle imprese di tutta la filiera delle costruzioni  che le porterà, a brevissimo, al fallimento. I posti di lavoro a rischio sono decine di migliaia. 

È prevedibile, inoltre, che gli effetti si estendano a tutti i settori collegati, ma colpiscano anche le famiglie beneficiarie degli interventi, con il rischio di decine di migliaia di contenziosi con i soggetti realizzatori e con le Autorità preposte ai controlli.

La prima emergenza è certamente lo sblocco dei crediti pregressi, una misura  resa ora possibile anche dal recente Manuale Eurostat del 1° febbraio 2023, che ha fatto  definitivamente cadere l’alibi dell’impatto sui conti dello Stato. Secondo Eurostat, infatti, il pregresso  è già interamente conteggiato nel deficit italiano. 

Per sbloccare i crediti pregressi, bisognerebbe almeno prevedere un intervento di acquisto dei crediti  da parte di un acquirente pubblico di ultima istanza anche coinvolgendo le grandi imprese  partecipate, invitare gli istituti di credito che ancora avessero capienza per farlo ad acquistare i  crediti nei cassetti delle aziende ma soprattutto consentire immediatamente agli istituti di credito  di utilizzare gli F24 a compensazione dei crediti maturati dalle imprese di tutte le dimensioni, dai  professionisti e dalle famiglie. Misure che però risultano assenti dal decreto-legge approvato dal  Governo. Ci aspettiamo che il Governo confermi urgentemente queste misure. 

Qualsiasi altra soluzione parziale, come l’intervento sulla responsabilità solidale contenuto nel DL,  non risolve la questione in quanto non interviene sul problema principale, quello di individuare i  soggetti che possono monetizzare crediti pregressi. Il decreto approvato interviene anche sul blocco  della cessione del credito e dello sconto in fattura per tutti i cantieri di ristrutturazione ancora non avviati alla data del 17 febbraio. Sul futuro della politica di riqualificazione degli edifici, dopo la  risoluzione del blocco dei crediti pregressi, è necessario aprire al più presto un confronto per definire  gli strumenti fiscali e finanziari idonei a raggiungere gli obiettivi.

Le parti sociali hanno evidenziato come la prima emergenza da superare è certamente lo sblocco dei crediti pregressi per consentire di proseguire nei cantieri. In particolare, le misure in corso di discussione in Parlamento potrebbero consentire quanto meno di attenuare l’impatto negativo del provvedimento e l’auspicio è di poter arrivare ad una loro approvazione in tempi brevi.

È altresì necessaria una soluzione strutturale che guardi anche al futuro.

«Il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi internazionali ed europei sull’efficientamento energetico e sulla sostenibilità ambientale – hanno dichiarato infatti i rappresentanti delle Associazioni di categoria – impongono stabili strumenti di sostegno pubblico di medio e lungo termine per intervenire sul nostro patrimonio edilizio, tra i più vetusti ed energivori del continente, esposto ad elevatissimi rischi sismici ed idrogeologici. E per gli immobili energivori di famiglie a basso reddito risulteranno indispensabili strumenti quali la cessione del credito e lo sconto in fattura. Siamo convinti che una misura strutturale non potrà che produrre effetti positivi sull’ambiente e sul consumo energetico e vantaggi complessivi anche dal punto di vista di nuovi investimenti, nuove specializzazioni produttive, nuova occupazione».


 

ULTIME NOTIZIE

CNA TERRITORIALE DI TREVISO

Viale della Repubblica 154
31100 Treviso
Tel: 0422.3155 - Fax: 0422.315666
Email: info@cnatreviso.it
CF 94004630268
Tutti i diritti riservati


Powered by Sixtema Spa