Brionvega: la bellezza che non finisce Un gruppo di imprenditori e operatori CNA ha visitato la mostra ad Asolo

La bellezza non ha età, non può finire. Perciò Brionvega è ancor oggi un marchio che produce oggetti di design ancora attuali, modernissimi nonostante ispirati a modelli di 60-50 anni fa.

Brionvega è la manifattura made in Italy di eccellenza, capace di coniugare bellezza e tecnologia, che ha fatto grande l’Italia. È una testimonianza imperitura di valore e valori, che affonda le sue radici anche nel nostro territorio.

L’azienda, che ha scritto un capitolo fondamentale del design industriale italiano, ebbe una sede a Casella d’Asolo, per volere dell’altivolese Giuseppe Brion, che aveva iniziato la sua avventura imprenditoriale a Milano nel 1945.

L’insediamento asolano fu ispirato al modello di fabbrica sociale di Adriano Olivetti: fu dunque etica ed estetica.   

  • Etica perché fu all’avanguardia per molti aspetti inerenti i diritti dei lavoratori, a cominciare dalla parità di salario lavoratori-lavoratrici e dall’organizzazione degli spazi di lavoro e dei tempi, la mensa, la filodiffusione…
  • Estetica perché lo stabilimento fu progettato da Marco Zanuso, architetto e designer, secondo canoni architettonici armoniosi e inserito in un giardino creato dal paesaggista toscano Pietro Porcinai. 

Un’ex impiegata affermò: “Quando entrai per la prima volta mi sembrava di vivere dentro a un sogno: tutto, dalle maniglie ai telefoni, era di una bellezza abbagliante”

Questa ed altre testimonianze si trovano alla mostra “Brionvega: la fabbrica della bellezza”, ideata e progettata dal giornalista ed ex sindaco di Asolo Daniele Ferrazza, organizzata dalla Pro-Loco Di Asolo, in collaborazione con la Città di Asolo, con il sostegno di CNA Asolo.

La fabbrica Brionvega di Casella fu l’esito di visioni lungimiranti, non solo di Brion, che coinvolse i migliori designer del tempo, ma anche del sindaco di allora, Giovanni Fantinel, che favorì l’insediamento dello stabilimento ai piedi della collina donando il terreno. 

Mercoledì 28 aprile una quarantina di imprenditori e operatori CNA l’hanno visitata, guidati nella comprensione del mondo Brionvega dal curatore e dal capo fabbrica di allora, Franco Gigliello, 85 anni, che ha messo a disposizione la sua collezione di televisori e fonografi usciti dalla fabbrica di Casella d’Asolo.

«La cosa che più ha colpito i nostri imprenditori è stato il profondo legame dell’impresa con i propri dipendenti, ben visibile ancor’oggi a distanza di molto tempo – racconta Mattia Panazzolo, direttore di CNA territoriale di Treviso -. L’esperienza di Brionvega nel 1967 a Casella d’Asolo è stata sicuramente innovativa, ma ha soprattutto lasciato un grande e diffuso insegnamento, favorendo la nascita di attività basate sul valore della risorsa umana, sul saper sfidare gli schemi e sul legame con il territorio. Importanti valori da cui ripartire per le sfide del domani».

«È stato un onore poter contribuire alla realizzazione di una mostra dedicata alla “Fabbrica della Bellezza”. Si proprio un onore perché visitando la mostra ho potuto percepire come in quello stabilimento, al di là dei pezzi di design realizzati, si sia realizzato un qualcosa di veramente unico, e che ancora continua ad esistere: l’unione ed il senso di famiglia tra i lavoratori – racconta Francesco Pilotto, presidente di CNA Asolo -. L’idea visionaria del sig. Brion di realizzare uno stabilimento su misura per l’operaio, che poteva godere di un giardino esterno dove trascorrere i 10 minuti di pausa sorseggiando un caffè grazie ai primi distributore messi a disposizione, fa capire come già li esistesse un welfare aziendale che ancora oggi potrebbe essere un modello da imitare».

«L’illuminazione naturale delle ampie vetrate, la struttura leggera che dava respiro a chi vi si trovava dentro e la musica che si diffondeva nell’ambiente lavorativo, era come una sinfonia che portava allegria ai lavoratori. Quando tutto questo non lo leggi in un libro, ma hai la fortuna di sentirtelo raccontare da Franco, il direttore della fabbrica Brionvega, e dai dipendenti che ancora oggi si trovano attorno ad un tavolo per festeggiare questi ricordi, allora ti rendi conto che hai avuto la fortuna di conoscere e stringere la mano a chi ha fatto un pezzo di storia del nostro territorio – continua Pilotto -. Un grazie particolare a Franco Gigliello per la grande passione e disponibilità con cui ha trasmesso i propri ricordi, al curatore della mostra Daniele Ferrazza, a Beatrice Bonsembiante presidente della Proloco di Asolo e a tutti coloro che hanno collaborato per la realizzazione di questa bellissima mostra».

 


L’esposizione rimarrà aperta al Museo Civico di Asolo fino al 1 maggio. È visitabile il sabato e la domenica con orario 9.30-12.30 e 15-19. Ingresso gratuito.

Info: Iat Terre di Asolo e del Monte Grappa 0423.529046.


Le fotografie sono di Renato Zanette:


 

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