Conte: «È nella green economy il futuro del sistema delle costruzioni»

«Siamo nel 2011 ed è tempo di pensare al 4° Patto di Sviluppo del Metadistretto veneto della Bioedilizia, in scadenza, per continuare a far convergere il sistema trevigiano delle costruzioni verso la green economy stimolando lo sviluppo dell’edilizia sostenibile e del risparmio energetico».

Lo ha affermato il rappresentante Alessandro Conte che, intervenendo alla Borsa della Bioedilizia in corso oggi al Sant’Artemio, ha ripercorso la storia del Metadistretto, istituito nel 2003, la cui mission è stata rafforzata nell’operatività dalla nascita, l’anno scorso, del Consorzio per lo Sviluppo della Bioedilizia della provincia di Treviso.

Le tappe principali del Metadistretto sono state appunto l’istituzione, nel settembre 2003 con il riconoscimento del 1° Patto di Sviluppo. Allora si chiamava “Distretto Trevigiano della Bioedilizia” e vi aderivano 133 imprese e 1200 addetti. Oggi vi aderiscono oltre 450 imprese con più di 6000 addetti.

Da subito è stata sviluppata una forte progettualità grazie ai bandi che la legge 8/2003 proponeva, sono state messe a punto le certificazioni energetico-ambientali “Biover”, poi “Biover2” e, da ultima, la Edilbiocerto, ed è un punto di riferimento importante per valutare un edificio nei suoi aspetti costruttivi ed energetici.

È stata realizzata la guida Costruire Bene per vivere meglio che grazie al sostegno anche della Provincia ha raggiunto tutte le famiglie della provincia di Treviso con l’obiettivo di informare i cittadini. Ma, soprattutto, sono stati formati centinaia di imprenditori del settore delle costruzioni, diventati “esperti in bioedilizia”, che stanno rinnovando il modo di costruire nella Marca, con una diversa attenzione ai materiali, alla qualità e al risparmio energetico.

Altre iniziative significativi sono state: la partecipazione organizzata a “Terra futura” che è stata molto importante per l’affermazione anche a livello nazionale del Metadistretto e la Borsa della Bioedilizia di cui è in corso la sua 5ª edizione.

Nel 2009 si è rinnovato per la terza volta il Patto di Sviluppo, che è quello attuale, quello che ha dato vita al progetto ATTESS ed ECOMAKE  e che ha visto nascere il Consorzio per lo Sviluppo della Bioedilizia. Ora bisogna guardare al futuro. E Conte non si è tirato indietro dal fare qualche “richiamo” alla politica.

«La Regione già da due annualità non pubblica il bando dedicato ai distretti e metadistretti – lamenta – ci sono poche risorse, e questo è un grande problema perché nonostante i ritardi e le difficoltà è grazie a queste risorse che noi oggi possiamo dire che in provincia di Treviso, e nel Veneto, si è cominciato a costruire in modo nuovo, tracciando la via per la ripresa del settore delle costruzioni. Il cui futuro, in un territorio saturo come il nostro, sta nella riqualificazione del patrimonio esistente secondo i criteri dell’edilizia sostenibile e del risparmio energetico, che costituisce un grande mercato e una grande opportunità per gli operatori, purchè siano qualificati. L’unico “nuovo” che si deve puntare a fare è la demolizione e la ricostruzione dell’esistente secondo i parametri della bioedilizia, come dà la possibilità di fare il Piano Casa. E poi c’è il recupero dell’esistente».

Con il rinnovo bisogna puntare alle 1000 aziende aderenti e a 100 promotori. «Il nostro metadistretto è tra quelli considerati importanti e innovativi ed è per questo motivo che oggi, forti anche del Consorzio per lo Sviluppo della Bioedilizia, dobbiamo rinnovare questo patto lanciando a livello regionale una grande sfida: un rinnovo con 1000 aziende di tutte le provincie del Veneto, con 100 promotori, affinché si moltiplichi l’esperienza di Treviso per poter maggiormente incidere nelle politiche della Regione».


 

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