Edilizia, Conte: per non morire, il settore deve riconvertirsi puntando sulla bioedilizia e sul risparmio energetico

«Le imprese edili, se vogliono sopravvivere e salvare l’occupazione, devono specializzarsi in bioedilizia e in risparmio energetico». Lo afferma Alessandro Conte, presidente della CNA provinciale e rappresentante del Metadistretto veneto della Bioedilizia, commentando i dati del Rapporto Ance.

«È comprensibile che il settore dell’edilizia sia stato quello più colpito dalla crisi economica perché il mercato del mattone è saturo – sostiene Conte -. Gli attuali volumi di costruito, in ambito residenziale, sono infatti sufficienti a coprire il fabbisogno abitativo di oltre 1 milione di abitanti, a fronte di una popolazione di 890 mila cittadini. Anche l’ambito commerciale-produttivo è saturo: la superficie di costruito è di 65 milioni di metri quadri mentre il fabbisogno fino al 2020 è stimato in 40 milioni».

Se il 2009, per il settore edile, è stato un anno nero, con perdita di occupazione, chiusura di molte ditte, e fatturati tornati ai livelli del 2000, il 2010 sarà un altro anno di modesta caduta e non ci sarà quindi una ripresa occupazionale. 

La CNA si augura che il 2010 sia l'anno in cui riprenderanno gli investimenti in opere pubbliche, che potranno giocare una partita importante per il rilancio del settore insieme alle opportunità offerte dal Piano casa (del quale si iniziano ad avere i primi positivi risultati). Si augura inoltre di vedere sul mercato immobiliare e sulle imprese gli effetti dello "scudo fiscale"; si ipotizza infatti che una parte di queste risorse avrà come riferimento l'investimento immobiliare anche perché nel 2010 è prevista un'ulteriore discesa dei prezzi.

Ma la ripresina, che, secondo le previsioni, riguarderà soprattutto il settore delle riqualificazioni, non basterà a risollevare l’intero comparto, il quale nel 2009 ha registrato dati allarmanti, confermati da alcuni indicatori: -46% nelle vendite delle macchine movimento terra, -34% nella produzione di piastrelle di ceramica, -29% nella produzione di laterizi.

«Il settore delle costruzioni dovrà quindi cogliere l’occasione della crisi economica per riposizionarsi, puntando sulle riqualificazioni di qualità, sulla bioedilizia e sul risparmio energetico – spiega il presidente della CNA provinciale –. Costruire nuove case e nuovi capannoni serve sempre meno. Ci sarà invece molto lavoro, nei prossimi anni, nelle riqualificazioni di qualità e nella bioedilizia, che ha mostrato una tenuta rispetto il settore tradizionale».

CNA provinciale ha dati confortanti in merito all’espansione economica di questo nuovo settore. Ma per operare in tale ambito è necessario un’alta specializzazione. Ecco che l’associazione di categoria chiede che venga previsto per legge il possesso di precisi requisiti professionali, finanziari, morali e tecnologici per chi lavora in edilizia.

«Per esercitare una professione così delicata, in un’ottica anche di riconversione del settore, è necessario avere i requisiti giusti, l’improvvisazione non è più ammessa – conclude Conte –. La nostra proposta di “patentino” per le professioni legate all’edilizia ha l’obiettivo di portare innovazione e capacità in questo settore ancora così strategico per l’economia di Marca».


 

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