Edilizia e criminalità: eliminare il criterio del massimo ribasso d’asta negli appalti pubblici

La CNA provinciale modificherà il proprio Codice etico, inserendo la previsione di un impegno esplicito dei propri associati a rifiutare ogni contatto con le organizzazione mafiose.

È una delle tappe che il gruppo dirigente della CNA provinciale ha messo nero su bianco, in questi giorni, in un documento interno che getta le basi per la costruzione di un programma antimafia e per la legalità. Un programma che prevede una serie di iniziative, dall’individuazione di soluzioni da trasformare in proposte di legge su cui impegnare i parlamentari trevigiani, all’istituzione, con le altre forze sociali, di un Osservatorio permanente antimafia in provincia di Treviso, dalla richiesta al governo regionale e nazionale di rifinanziare i fondi antiusura dei confidi a, infine, una serie di momenti formativi/informativi dedicati agli associati.

L’edilizia è uno dei settori più esposti al rischio di infiltrazioni mafiose, come conferma il coinvolgimento di un importante gruppo edile trevigiano nella maxi-inchiesta contro i casalesi e la loro Aspide srl. Ecco che, in questa fase, molte delle proposte antimafia della CNA si concentrano sul settore delle costruzioni.

«Per prevenire il rischio di infiltrazioni della mafia nel settore dell’edilizia – propone Giuliano Rosolen, direttore provinciale della CNA – va eliminato il criterio del massimo ribasso negli appalti pubblici come sistema di aggiudicazione, perché strozza le imprese e le costringe a fare male i lavori, e rischia di incentivare la piccola corruzione per recuperare il ribasso d’asta. Il massimo ribasso d’asta favorisce esclusivamente chi ha rilevanti disponibilità finanziarie e non chi ha elevate capacità imprenditoriali, per cui si rischia di privilegiare imprese con tante risorse economiche, che possono essere di dubbia provenienza, ad esempio capitali mafiosi. Bisogna che gli enti pubblici aggiudichino i lavori a ditte sane, il primo obiettivo da perseguire deve essere la qualità dei lavori. Il criterio da adottare, al posto del massimo ribasso, deve essere quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa».

La CNA chiede alle istituzioni pubbliche di concorrere insieme alle associazioni imprenditoriali a elaborare linee guida per arrivare al superamento del criterio del massimo abbasso d’asta come sistema di assegnazione degli appalti pubblici.

Altro elemento importante, per la CNA, è la tracciabilità del denaro. Bene, in questo senso, l’obbligo normativo di utilizzare strumenti di pagamento tracciabili per cifre superiori ai 5 mila euro e l’obbligo specifico antimafia che riguarda la tracciabilità dei pagamenti relativi agli appalti pubblici tramite l’utilizzo di conti correnti dedicati.


 

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