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Infiltrazioni mafiose, Rosolen: «Tenere alta l’attenzione»
Marca trevigiana sempre più a rischio infiltrazioni della criminalità organizzata, per la crisi economica che ha reso più fragile il tessuto produttivo, indebolito dalla mancanza di liquidità, e il sistema degli enti locali, sempre più poveri e ingessati e quindi tentati di affidare i lavori pubblici a ditte che praticano ribassi d’asta esagerati.
«I Comuni e i consorzi devono tenere alta l’attenzione – commenta Giuliano Rosolen, direttore della CNA di Treviso – i lavori pubblici sono infatti uno dei canali con cui la criminalità organizzata tenta di infiltrarsi in un territorio aggredendo come un cancro l’economia sana. Il caso del depuratore di Carbonera deve essere considerato un campanello d’allarme, forse il più sonoro finora, per la provincia di Treviso».
Secondo l’associazione di categoria artigiana, nell’aggiudicazione dei lavori pubblici si dovrebbe SEMPRE preferire il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa al posto del massimo ribasso d’asta, un criterio, il primo, più cautelativo in quanto in grado di escludere ditte che possono permettersi di praticare ribassi anomali perché foraggiati da ingenti capitali di provenienza illecita.
La CNA di Treviso, assieme a Libera e Avviso Pubblico e ad altre associazioni di categoria e organizzazioni sindacali, sta organizzando un convegno, il prossimo 15 novembre, sul tema “Imprese e lavoro per la legalità” per sensibilizzare il mondo dell’impresa, del lavoro e degli enti locali sull’aumentato rischio di infiltrazioni mafiose nella nostra provincia e trovare insieme modalità di collaborazione e controllo per proteggere il nostro territorio dalle aggressioni dei poteri criminali.
«I fatti ci dicono che la Marca Trevigiana non è immune dalla penetrazione delle mafie che, quando prendono il controllo di fette della sua economia, distorcono le regole della concorrenza, danneggiano le imprese oneste, rendono meno competitivo il territorio, inibiscono la libera iniziativa privata. La battaglia per la legalità è prima di tutto una battaglia per mantenere competitivo il nostro sistema produttivo e salvaguardare il benessere delle nostre comunità – conclude Rosolen –. Serve un Patto per la Legalità tra tutte le forze sociali, le istituzioni, la politica per rafforzare la cultura della legalità e la vigilanza e il controllo da parte di tutte le forze responsabili».