Tel. 0422.3155
Intervento delle Associazioni di Categoria al Consiglio provinciale straordinario sul lavoro
Ringraziamo innanzitutto l’Amministrazione Provinciale e il suo Presidente per la convocazione di un Consiglio dedicato al tema del lavoro e aperto alle forze sociali.
Non spendiamo parole per descrivere la gravità della situazione, sia sul versante del lavoro dipendente che sul versante delle imprese.
Il 2013, che tutti ci auguravamo potesse essere l’anno dell’inversione, registra invece un nuovo picco negativo.
Vengono al pettine situazioni e congiunture che stanno mettendo a dura prova non solo le imprese più deboli e con prospettive di mercato in forte diminuzione, ma anche imprese che, pur avendo all’attivo commesse e prospettive, si trovano con la liquidità in via di esaurimento.
Abbiamo letto le proposte di possibile intervento dell’Amministrazione provinciale, elaborate dal gruppo di lavoro misto – Provincia – Associazioni.
Condividiamo l’elenco formulato, verso il quale desideriamo indicare una graduatoria di priorità.
Quando l’incendio sta divampando, occorre fare il possibile per spegnerlo.
Lo strumento, che appare più immediato e reattivo, è il supporto ai confidi ed ai loro patrimoni. Un euro stanziato consente di attivare 10 euro di finanziamento.
Consente di farlo in poco tempo, di mirarlo a finalità più urgenti, di governarlo unitamente alle banche convenzionate.
In questa nostra provincia i confidi, di tutti i settori, operano una buona copertura potenziale del territorio e, anche per questo, possono assicurare maggiore efficacia.
In secondo luogo condividiamo tutte le iniziative utili per favorire l’inserimento dei giovani qualificati, neodiplomati o neolaureati, in azienda.
Agli strumenti fin qui utilizzati, ad esempio il tirocinio con assicurazione INAIL a carico dell’Amministrazione provinciale, si possono sommare la facilitazione di inserimenti lavorativi nell’ambito di un progetto di alternanza “scuola – lavoro”, valorizzando gli istituti normativi oggi disponibili, quali stages e voucher, e gli altri strumenti che l’Amministrazione provinciale ha già utilmente sperimentato.
Lo stesso dicasi in fatto di stabilizzazione di rapporti di lavoro precari, compreso l’apprendistato professionalizzante.
In terzo luogo apprezziamo anche la manifestazione di disponibilità per il rilancio della filiera delle costruzioni, in collaborazione con costruttori industriali, costruttori artigiani e Regione Veneto per il tramite di Veneto Sviluppo.
Vorremmo che Veneto Sviluppo mettesse a disposizione, con tempestività e con modalità facilmente fruibili, il suo rilevante potenziale: sollecitiamo ciò e chiediamo anche a Voi di farlo.
Apprezziamo infine quello che l’Amministrazione provinciale può fare in tema di snellimento burocratico. La burocrazia continua ad essere fattore di freno e fattore di demotivazione. Continua ad essere ostacolo agli investimenti ed essere causa di spesa poco utile se non del tutto inutile. Le piste di lavoro indicate nel documento possono andare bene, ma vanno considerati appieno tutti i settori e tutte le dimensioni produttive.
Signor Presidente, signori Consiglieri, ci sentiamo di chiedere all’Ente che rappresentate un approccio pragmatico, concreto, operativo.
Lo diciamo perché, oramai da mesi, siamo bersagliati di attenzioni, di servizi giornalistici, cresciuti di intensità di fronte a fatti estremi, e di convocazioni di ogni genere che non si traducono in conseguenze.
Ci pare di essere involontari protagonisti dell’economia della compassione, del parlare senza costrutto, del clichè che altri ci stampano addosso.
Le Associazioni datoriali e le Organizzazioni sindacali stanno facendo il possibile; anche oggi, nell’incontro che ha preceduto questo appuntamento, si sono impegnate ad adottare ogni possibile ulteriore forma di collaborazione per esprimere vicinanza al lavoro e vicinanza all’impresa.
Chiediamo a voi, all’opinione pubblica, agli enti pubblici e privati che con noi si relazionano, di considerare e di valorizzare l’importanza, non solo del valore lavoro, ma anche del valore impresa, in tutte le sue possibili forme.
Senza impresa non ci sarebbe il presente e, ancor meno, ci sarà futuro.
E’ un messaggio che va rivolto al Parlamento che tarda, incoscientemente tarda, a dare un nuovo Governo al Paese, senza il quale non risulta possibile, ad esempio, rinegoziare i parametri del debito con l’Unione Europea.
Vale per le banche che, pur strette tra contenzioso che cresce ed esigenze di una nuova capitalizzazione imposta da Basilea, ci auguriamo comprendano che solo le imprese ed il lavoro possono assicurare futuro alle banche stesse, evitando che l’economia si avviluppi in una spirale senza fine.
Ce la possiamo fare e ce la faremo.
Cerchiamo ciascuno di noi, di svolgere al meglio la propria parte.