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Investire nella scuola: una priorità per l’avvenire della Marca
LETTERA APERTA ALLE ISTITUZIONE, AGLI INSEGNANTI, AGLI STUDENTI
La conoscenza e le risorse umane sono, e saranno sempre di più, le materie prime più importanti per la nostra economia.
L’Italia non potrà dunque rimanere il sesto paese più industrializzato del mondo se non investirà in modo consistente nella scuola. Qualora invece la scuola si confermi solo una voce di costo ove operare massicci risparmi, non ci sarà futuro e saremo destinati inevitabilmente al declino.
In questo inizio di anno scolastico, il terzo dall’inizio della crisi, noi imprenditori della CNA chiediamo ai rappresentanti delle istituzioni di mantenere fede all’impegno per cui li abbiamo eletti: fare il bene del Paese. E dunque investire nella scuola. Ma, soprattutto, dare alle giovani generazioni esempio di rigore morale, di attaccamento all’interesse generale, di abnegazione per il Paese. Hanno il diritto, i ragazzi e i giovani, di avere esempi buoni da chi governa e da chi fa politica. Hanno il diritto di poter avere fiducia nelle proprie possibilità e nel proprio valore e, all’uscita dalla scuola, di trovare un mondo che premi i più bravi, anche se non abbienti e figli di nessuno.
E vogliamo dire ai ragazzi e agli insegnanti che contiamo su di loro. Siamo vicini agli insegnanti, la cui professionalità non è socialmente riconosciuta e premiata come meriterebbe a fronte del compito gravoso di formare cittadini consapevoli e lavoratori preparati.
Agli studenti chiediamo di impegnarsi a fondo perché sono la speranza di questo Paese. Li esortiamo a impegnarsi per sé stessi ma anche per l’Italia e per il mondo. Quello che imparano oggi a scuola, domani sarà decisivo per decidere se il nostro Paese saprà raccogliere le sfide che gli riserva il futuro.
Anche noi imprenditori vogliamo dare il nostro contributo per rendere più di qualità la scuola italiana. Ci piacerebbe, ad esempio, che ci fosse una maggiore integrazione tra lavoro e istruzione perché anche il lavoro istruisce e, a sua volta, l’istruzione dà valore al lavoro. L’attuale separazione, invece, non è produttiva. Ci piacerebbe che ci fossero moduli didattici che prevedano esperienze in azienda, anche per chi non è iscritto a scuole tecniche. Mettersi alla prova nel mondo del lavoro, fin da giovanissimi, aiuta ad acquisire sicurezza in sé stessi e competenze relazionali che non si imparano sui banchi di scuola.
La Marca Trevigiana potrebbe diventare un laboratorio nazionale di un nuovo modo di fare scuola e di fare impresa. Le nostre porte sono aperte.
Alessandro Conte, presidente provinciale CNA