La solidarietà entra nelle aziende “in rosa” con “Conto SOS” e “Nonna SOS”

Il “mal di crisi” raggiunge livelli più elevati tra la popolazione femminile, tanto che, invitate a dare un voto da 0 a 10 sul livello di timore per le conseguenze della crisi economica, le donne si esprimono con un 7,3, mentre gli uomini si fermano a 6,8. L’indagine da cui sono tratti questi dati è stata realizzata da SWG su un campione rappresentativo di 1.500 donne e 500 uomini.

È dalla necessità di creare una rete intorno alle donne, e alle donne artigiane in particolare, che nascono i due progetti di CNA Impresa Donna “Conto SOS. Consapevolezza Solidarietà e Impresa” e “Nonna SOS”, due proposte innovative di autofinanziamento e di mutuo-aiuto che l’associazione di categoria trevigiana ha avanzato alle proprie associate.

«La solidarietà è la chiave per affrontare la drammatica congiuntura economica – spiega Catia Olivetto, presidente provinciale di CNA Impresa Donna -. Molte artigiane si sentono sole di fronte ai problemi enormi che nascono dalla difficile situazione del mercato, e purtroppo capita che in certi casi cedano allo sconforto. Noi vogliamo prevenire le situazioni di crisi psicologica irreversibile, fornendo alle nostre valorose imprenditrici strumenti concreti per tenere duro oggi e continuare ad avere fiducia nel futuro».

“Conto SOS. Consapevolezza Solidarietà e Impresa” è una sorta di fondo di solidarietà a disposizione delle artigiane e professioniste che hanno un bisogno eccezionale e immediato di liquidità per far fronte alle spese quotidiane di gestione della propria attività. Un prestito a un tasso minimo che possa essere erogato subito, aggirando il problema principale: la difficoltà di accedere al credito.

In tale iniziativa di solidarietà, CNA Impresa Donna stringerà una partnership con Banca Etica.

“Nonne SOS”, invece, vuole essere una risposta ad un altro dei problemi che affliggono le lavoratrici donne, in particolar modo le imprenditrici e le libere professioniste: la conciliazione del tempo-famiglia con il tempo-impresa. Ecco che la Commissione femminile delle donne pensionate CNA ha messo a disposizione delle socie lavoratrici le proprie pensionate per aiutarle a far fronte alle incombenze famigliari eccezionali.

«Il bambino che si ammala improvvisamente e deve stare a casa da scuola, l’anziano genitore da portare a fare una terapia, sono alcuni casi in cui le nostre pensionate possono intervenire su chiamata e aiutare le lavoratrici – spiega Battan -. Il principio è quello della rete solidale. Avere intorno una rete di persone attivabile nei momenti del bisogno è un rimedio efficace contro l’ansia e permette di affrontare la vita professionale e famigliare con più ottimismo e serenità».   

Entrambi in progetti sono in fase di start-up. L’associazione di categoria ha inviato nei giorni scorsi a tutte le associate donne una lettera per coinvolgerle nelle iniziative.

Nella Marca Trevigiana le donne artigiane imprenditrici sono 7.086, contro 29.044 colleghi maschi (dato 31/12/2008). Treviso è la terza provincia veneta per numero di donne imprenditrici artigiane.


 

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