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L’azienda è aperta ai giovani, ma non è una scuola
«Le imprese sono aperte a far fare esperienza ai giovani però l’azienda non è una scuola. Deve confrontarsi tutti i giorni con il mercato e perciò deve rimanere competitiva». Lo afferma Giuliano Rosolen, direttore della CNA provinciale di Treviso, commentando la proposta di Paolo Feltrin lanciata ieri nell’ambito della presentazione di un rapporto dell’Osservatorio economico provinciale.
«Il lavoro in azienda, per essere utile sia ai giovani che all’azienda ospitante, deve essere continuativo. Non ritengo produttivo né per i ragazzi né per l’azienda mandarli a lavorare in modo discontinuo, magari un giorno alla settimana».
Per il direttore della CNA provinciale, integrare lo studio a scuola con il lavoro in azienda è una proposta intelligente che può portare grandi benefici ai ragazzi e ai giovani. Ma bisogna trovare un punto di equilibrio tra le esigenze formative degli studenti, che vanno in azienda per imparare, e gli interessi delle imprese, che devono produrre, rimanere competitive e non possono permettersi aggravi di costo, specie in questo periodo.
«Noi siamo favorevoli e caldeggiamo l’inserimento nei programmi scolastici dell’alternanza scuola-lavoro per fare in modo che il lavoro diventi una vera e propria materia curricolare – rilancia Rosolen –. Ma il tempo di permanenza in azienda non deve essere a spot giornalieri bensì continuativo, concentrato in uno o due mesi all’anno, un po’ come accade già ora con gli stage estivi promossi da molti istituti».