Le forze politiche diano segno di responsabilità: l’Italia ha bisogno al più presto di un governo

«Con lo spread che in mattinata ha sfondato quota 530, auspichiamo che le forze politiche italiane diano segno di responsabilità appoggiando con convinzione un esecutivo di emergenza nazionale presieduto da Mario Monti». Lo afferma Giuliano Rosolen, direttore della CNA provinciale di Treviso.

«Stiamo seguendo con estrema attenzione quanto sta avvenendo in queste ore a Roma – continua Rosolen – auspicando che gli interessi del Paese, un Paese in grave sofferenza sul piano economico e sociale, vengano messi davanti agli interessi elettorali delle singole forze politiche. L’Italia deve recuperare credibilità sui mercati internazionali e presso le istituzioni europee, e mettere in campo ricette efficaci e strutturali per la riduzione del debito pubblico e per la crescita».

Le priorità di politica economica sono quelle che la CNA, assieme alle altre categorie datoriali, ha messo nero su bianco da tempo.

«Servono misure per la competitività del sistema economico, solo recuperando la quale possiamo pensare a riformare il welfare state in modo sostenibile – spiega il direttore della CNA -. Va portata a termine la delega fiscale prevista dalla manovra di Ferragosto, con la previsione di un fisco caratterizzato da pesi distribuiti più equamente sulle diverse categorie di contribuenti, dove il carico fiscale su imprese e lavoratori sia più leggero e più pesante quello sulle rendite finanziarie e immobiliari. Vanno previsti provvedimenti che contrastino con più efficacia l’evasione fiscale, che in Italia ha cifre da capogiro: 250 miliardi di euro».

Altre misure per la competitività sono, per la CNA, le liberalizzazioni e la dismissione del patrimonio pubblico. Anche una riforma organica del mercato del lavoro potrà servire a rendere più competitivo il Paese ma il perno della competitività deve essere la ricerca e l’innovazione, non la compressione del costo del lavoro.

«Si diano crediti di imposta alle imprese che assumono giovani – afferma Rosolene –: precarizzare ancora di più i rapporti di lavoro non è una scelta che a lungo termine paga perché deprime i consumi tenendo fuori dal mercato milioni di persone».

Per quanto riguarda il nostro territorio, la provincia di Treviso, la CNA esprime ancora una volta la sua contrarietà alla politica dei tagli lineari che colpiscono gli enti locali virtuosi mettendo a repentaglio la qualità servizi, in particolare alle persone e ai trasporti.

«Per recuperare risorse – conclude il direttore CNA – le istituzioni locali devono fare un’attenta valutazione sulle dismissioni di asset e partecipazioni azionarie non strategiche, occorre poi aprire ai privati nelle diverse tipologie di servizi pubblici locali a partire dal welfare. Chiediamo inoltre che i Comuni si impegnino per una autoriforma che porti semplificazione ed efficienza con l’applicazione dello small business act a livello locale. Completerebbero il quadro, politiche di attrazione di investimenti per la creazione di nuove imprese e di nuovi posti di lavoro, nelle quali anche gli enti locali potrebbero giocare un ruolo significativo».


 

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