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Legge di Stabilità, "Obiettivi condivisibili ma servono più risorse"
«Condividiamo la strategia della legge di stabilità ma le risorse per raggiungere gli obiettivi individuati – meno tasse su lavoro e imprese, meno burocrazia, più investimenti, stimolo alla ripresa dei consumi interni – sono nettamente insufficienti. È mancato il coraggio sul fronte dei tagli alla spesa pubblica, in particolare al costo di funzionamento della Pubblica Amministrazione. Alcuni studi credibili ritengono che nel bilancio dello Stato si possano trasferire 23 miliardi da spesa improduttiva in risorse per il rilancio, e le condizioni politiche oggi lo consentono».
Lo afferma Giuliano Rosolen, direttore della CNA provinciale di Treviso.
Per la CNA di Treviso, dunque, occorrono «forti aggiustamenti» alla legge di stabilità nel segno del taglio della spesa pubblica, della lotta all’evasione fiscale, dell’alienazione di una parte di patrimonio pubblico e di misure per spingere in modo deciso la domanda interna. L’obiettivo finale deve essere infatti quello di ritornare a una crescita solida, duratura e compatibile con l’equilibrio dei conti pubblici.
«Nello specifico della legge di stabilità varata ieri dal Governo – continua Rosolen –, il taglio al cuneo fiscale va portato da 2,5 ad almeno 5 miliardi di euro, altrimenti è poco incisivo e non spinge a sufficienza la ripresa della domanda interna. Sempre per lo stesso obiettivo, vanno modificati gli scaglioni delle aliquote Irpef per aumentare il reddito dei lavoratori autonomi, e l’Iva riportata dal 22 al 21% perché così ammazza i consumi».
L’impresa artigiana è il cuore produttivo del sistema Paese. Altre misure per la CNA devono pertanto essere: i tagli dei costi Inail e Inps sanità a carico degli artigiani e dei commercianti, che pagano allo Stato 4 miliardi in più delle prestazioni che ricevono; la progressiva esclusione dei beni strumentali delle imprese dal pagamento dell’Imu, transitoriamente dal 2014 la riduzione delle aliquote e l’introduzione della sua deducibilità.
Per la CNA sono inoltre da poter fare subito una serie di “riforme a costo zero” che sgraverebbero le imprese, come ad esempio la riduzione drastica delle ore di formazione obbligatoria in materia di sicurezza per le produzioni a basso rischio e lo sviluppo dell’istituto dell’autocertificazione.
Tra le cose positive della legge di stabilità c’è la conferma dell’ecobonus e del bonus casa con la conferma per tutto il 2014 delle aliquote del 65% e del 50%. Occorre però estenderlo al restauro, al risanamento conservativo e agli adeguamenti antisismici.