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Padroncino multato con 14 sanzioni in un colpo solo
Un padroncino dell’Opitergino, fermato dalla polizia stradale a Monfalcone, è stato sanzionato, in un colpo solo, con 14 (quattordici!) sanzioni amministrative (7 in qualità di conducente e 7 di proprietario del mezzo) per un importo di 2.800 euro. Importo che, siccome non ha potuto pagare subito, gli è valso il sequestro immediato del veicolo con ulteriori 780 euro da sborsare per lo spostamento e il deposito del camion.
Una storia pazzesca, ma non rara. Che rende bene l’idea delle difficoltà vissute quotidianamente dal settore dell’autotrasporto, al netto oltretutto del crollo delle commesse dovute alla crisi economica e della guerra dei prezzi che rende spietata, alle volte insostenibile, la concorrenza.
L’episodio è avvenuto lunedì della scorsa settimana. L’autotrasportatore trevigiano aveva appena finito di scaricare la merce, una partita di mobili, presso lo stabilimento di Fincantieri e si stava dirigendo al porto della città giuliana per caricare della cellulosa.
Ma sulla strada ha trovato una volante. Gli agenti hanno scaricato i dati registrati dal cronotachigrafo e lui non ha avuto scampo: nei 28 giorni precedenti aveva sforato sette volte i tempi di guida e di riposo previsti dalla legge. Per pochi minuti, certo, ma la cosa non ha commosso la polizia, che ha applicato in modo ferreo la normativa (forse anche troppo ferreo visto che, secondo il legale del padroncino, il sequestro del camion è stato illegittimo in quanto le infrazioni sono state commesse nei giorni precedenti e non al momento della contestazione, ma questo è oggetto di accertamenti).
Circa i tempi di guida e di riposo, la legge, entrata in vigore l’11 aprile del 2007 a seguito di un regolamento dell’Unione Europea, prevede che ogni 4 ore e mezza di guida l’autotrasportatore debba fare una pausa. Il tempo del riposo scatta invece dopo le 9 o 11 ore della giornata lavorativa. A misurare i tempi è uno strumento installato sul camion, il cronotachigrafo, che entra in funzione automaticamente all’accensione del mezzo. Le tipologie di ultima generazione, digitali, sono precise al secondo.
Fino al 22 luglio di quest’anno, quando una circolare interministeriale ha introdotto delle tolleranze (di 15 minuti rispetto alla pausa, 30 sull’intera giornata lavorativa) e delle deroghe, se l’autotrasportatore sgarrava anche di un solo minuto (e aveva la sfortuna di essere fermato da un vigile particolarmente solerte) scattava la sanzione, salata, di 500 euro. In questi anni, dunque, gli autotrasportatori hanno lavorato con una spada di Damocle sulla testa. I contenziosi infatti sono elevati e valgono cifre capaci, per volumi, di mettere in ginocchio le attività. Ci sono aziende di autotrasporto, seguite dalla CNA, che hanno contenziosi da vanno da 6 mila a 22 mila euro.
Ora, con le tolleranze e le deroghe introdotte dalla circolare interministeriale andrà, si spera, un po’ meglio. Ma le nuove norme vanno conosciute, sia da chi guida che da chi controlla. Per questo la CNA FITA di Treviso ha organizzato un seminario di aggiornamento il 5 novembre prossimo sulla “Gestione del cronotachigrafo”.
«Le regole vanno rispettate sempre e, in un lavoro così delicato, rispettare i tempi di guida e di riposo è ancora più essenziale per la sicurezza propria e degli altri – afferma Alessandro Conte, presidente provinciale della CNA -. Tuttavia, ci sono degli accanimenti inaccettabili che continuano a penalizzare il settore dell’autotrasporto, già provato duramente dalla crisi economica. Tanto più che è difficile oggettivamente rispettare al minuto regole così ferree. Noi, come associazione di categoria, difendiamo i nostri associati da vessazioni “sopra le righe”, ma chiediamo loro che si informino e che conoscano le leggi e le nuove disposizioni. Conoscere infatti è fondamentale per sapersi difendere di fronte a contestazioni ingiuste».